L’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, di concerto con l’Unione Ufficiali in Congedo di Italia e l’Associazione Nazionale Artiglieri di Napoli ha organizzato un incontro che si terrà il 10 marzo alle ore 18 presso la sede UNUCI in via Santa Brigida 64.

Oggetto della kermesse storica la figura di Carolina e Carlotta Poerio, due figure importanti del Risorgimento italiano, e la loro eroicità emerge da un mix di impegno politico, lotta per la libertà e difesa dei principi di giustizia sociale, che le rende figure significative nella storia di quel periodo. La loro storia è strettamente legata agli eventi del XIX secolo, un’epoca di turbolenze politiche, sociali e culturali in Italia, e al movimento per l’unità nazionale e la liberazione dal dominio straniero.

Il Risorgimento italiano fu un movimento politico e sociale che portò all’unificazione dell’Italia, attraverso una serie di guerre, insurrezioni e movimenti di protesta contro le potenze straniere e i regimi autoritari. Tuttavia, le donne in questo periodo furono spesso escluse dai ruoli di comando e decisione politica, pur giocando un ruolo fondamentale nel sostenere le cause di libertà, giustizia e unità nazionale. Le figure femminili del Risorgimento non solo sostenevano la causa in maniera indiretta, ma spesso si impegnavano attivamente, anche a rischio della propria vita e sicurezza.

In questo contesto, Carolina e Carlotta Poerio si distinsero per la loro partecipazione attiva alla causa risorgimentale, non solo come donne di famiglia borghese, ma anche come intellettuali, patriote e prigioniere politiche.

Carolina Poerio, nata Maria Carolina Pisani, fu una delle protagoniste più importanti del Risorgimento. La sua vita e il suo impegno riflettono una grande determinazione e un forte senso di giustizia sociale. Carolina sposò un uomo coinvolto nelle idee liberali e patriottiche, il che la unì con numerosi intellettuali e attivisti risorgimentali.

Nel 1848, durante le insurrezioni italiane contro i governi assolutisti e l’occupazione straniera, Carolina Poerio fu una fervente sostenitrice delle idee liberali e patriottiche. Non solo partecipò ai movimenti di protesta, ma si fece portavoce dei principi di uguaglianza e diritti civili. La sua casa divenne un punto di riferimento per i liberali, e lei stessa coinvolta in attività clandestine, sostenendo gli ideali della Costituzione e della libertà.

Quando nel 1849 si ebbe la caduta della Repubblica Romana, che cercava di abbattere il potere papale, e la repressione dei moti, Carolina Poerio fu arrestata. Nonostante fosse una donna e madre, non le venne concessa alcuna pietà. Fu incarcerata nel 1850, accusata di cospirazione contro lo Stato borbonico. La sua esperienza in carcere non la spezzò, ma la rese ancora più determinata nella sua lotta per la libertà. Durante la prigionia, Carolina scrisse numerose lettere e opere, molte delle quali saranno di ispirazione per i giovani patrioti.

Dopo i saluti istituzionali del capitano di vascello cavaliere di gran croce dottor d’Arti, presidente dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon e dei delegati di Napoli, Caserta e Salerno, gli ufficiali dottor Edoardo Pilone Poli, dottor Salvatore De Chiara e dottor Salvatore Guizzi interverranno i relatori, professor Luigi Mascigli Migliorini, professor Giancristiano Desiderio e la professoressa Anna Poerio Riverso.

Questi mostreranno come Carolina Poerio rappresenti un esempio di coraggio e determinazione, ma anche di sofferenza per la causa risorgimentale. La sua fermezza e la sua intelligenza la resero un’eroina del Risorgimento, una figura che non si limitò alla partecipazione passiva, ma che divenne simbolo di resistenza e lotta.

Carlotta Poerio, sorella di Carolina, condivise con lei gli stessi ideali patriottici e combatté in prima linea durante il Risorgimento. Carlotta si distinse in particolare per il suo impegno nell’assistenza ai prigionieri politici e per il suo ruolo di intellettuale impegnata. Come la sorella, fu coinvolta nelle attività politiche del periodo, e il suo impegno si espresse anche attraverso scritti e riflessioni.

Nel 1849, Carlotta fu arrestata insieme alla sorella per le sue attività patriottiche, ma mentre Carolina fu imprigionata, Carlotta riuscì a fuggire, continuando però a sostenere i patrioti e a mantenere una forte rete di comunicazioni clandestine. Dopo la fine del periodo di repressione, Carlotta divenne una figura chiave del movimento risorgimentale, unendo la sua passione per la politica con la difesa delle libertà civili.

Anche Carlotta, come la sorella, svolse un ruolo importante nel mantenere viva la memoria della lotta per l’indipendenza e l’unità italiana, trasmettendo alle generazioni future il valore del sacrificio e della speranza nella libertà. Fu una delle prime donne a fare da mediatrice tra i diversi gruppi patriottici, mettendo a frutto la sua formazione intellettuale per creare un ponte tra i diversi ceti sociali e le diverse fazioni politiche.

Sia Carolina che Carlotta Poerio furono protagoniste di una battaglia che non si limitava solo alla libertà politica, ma si estendeva anche al miglioramento delle condizioni sociali ed economiche delle classi più svantaggiate. Loro, come tante altre donne del Risorgimento, si batterono per l’emancipazione sociale e civile, cercando di costruire una società più giusta, in cui i diritti civili non fossero solo un privilegio di pochi, ma un bene comune per tutti i cittadini.

Le due sorelle sono quindi delle vere e proprie eroine, non solo per la loro partecipazione alle lotte politiche, ma anche per il loro contributo intellettuale e morale, che alimentò il desiderio di un’Italia unita e libera.

Le figure di Carolina e Carlotta Poerio sono spesso ricordate nelle cronache storiche come simboli della partecipazione femminile al Risorgimento, un elemento che inizialmente veniva messo in secondo piano rispetto agli uomini, ma che si è rivelato essenziale per la comprensione della storia di quel periodo. Il loro sacrificio, la loro intelligenza e la loro lotta per l’indipendenza dell’Italia continuano ad essere un esempio per le generazioni future, non solo come patriote, ma anche come donne che hanno combattuto per i diritti e per una società migliore.

Modera il Grand’Ufficiale avvocato don Gerardo Maria dei P.ppi di Torre Padula, ispettore per la Campania delle Guardie d’Onore delle Reali Tombe del Pantheon.

Giovanni Di Rubba

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