Un lungo interrogatorio di cinque ore davanti al pm Giuseppe Cascini. Maria Rosaria Boccia, imprenditrice al centro dell’inchiesta nota come Boccia-gate, si è presentata in Procura a Roma per rispondere alle accuse a suo carico. “Ha risposto alle domande e circostanziato le risposte che abbiamo dato”, ha dichiarato il suo legale al termine dell’interrogatorio. La donna, invece, ha preferito non rilasciare dichiarazioni.
L’indagine nei confronti di Boccia era partita da un esposto dell’ex Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Le accuse iniziali erano violenza o minacce a corpo politico e lesioni, ma i pm hanno recentemente riqualificato il primo reato in stalking, aggiungendo anche le contestazioni di interferenze illecite nella vita privata, diffamazione e false dichiarazioni nel curriculum redatto per l’organizzazione di eventi.
Le indagini hanno richiesto sei mesi, periodo necessario per analizzare i dispositivi sequestrati all’imprenditrice lo scorso settembre. I carabinieri avevano prelevato il suo cellulare, un pc e gli occhiali smart utilizzati per registrare video all’interno della Camera dei Deputati.
Al centro dell’inchiesta vi è anche la vicenda della ferita alla testa riportata dall’ex Ministro. Secondo l’accusa, Boccia avrebbe colpito Sangiuliano durante una lite a Sanremo nella notte tra il 16 e il 17 luglio. La ferita era stata immortalata in una foto dallo stesso ex Ministro, ma l’imprenditrice ha negato le accuse, sostenendo che il taglio sulla fronte fosse dovuto a una caduta.
L’ex Ministro ha fornito agli inquirenti una serie di documenti, tra cui post pubblicati da Boccia sul suo profilo Instagram. Il dossier presentato contro l’imprenditrice ricostruisce le varie fasi del loro rapporto, iniziato nel maggio del 2024, e include la divulgazione progressiva di notizie sulla loro relazione, sui rapporti della donna con il Ministero e sull’accesso a documenti riservati. In particolare, vengono contestate la pubblicazione non autorizzata di immagini private e la manipolazione di alcune foto scattate all’interno del Ministero.
Secondo l’accusa, l’indagata avrebbe esercitato pressioni su Sangiuliano con lo scopo di ottenere la nomina a consulente per i Grandi Eventi, un incarico di diretta collaborazione con il Ministro.
Lo scandalo scoppiato nell’estate del 2024 ha avuto conseguenze politiche rilevanti: oltre a coinvolgere Boccia, ha portato alle dimissioni di Sangiuliano, finito a sua volta sotto indagine per peculato e rivelazione del segreto d’ufficio. L’ex Ministro è già stato ascoltato dai pm di Roma.
“Maria Rosaria Boccia” – ha spiegato l’avvocato Francesco Di Deco, difensore dell’imprenditrice – “ha circostanziato le proprie affermazioni con l’ausilio di chat, file audio e documenti, illustrati con dovizia di particolari mediante una corposa memoria. Nonostante venisse spesso additata dalla stampa di trincerarsi dietro a ‘non posso rispondere perché c’è un’indagine in corso’, ha dato prova di voler essere collaborativa e chiarire quanto richiestole”.
Sarah Riera