Riconoscere il valore del patrimonio di storia, arte e natura italiano. È questo il principale obiettivo delle Giornate FAI di Primavera, che tornano, sabato 22 e domenica 23 marzo, con un’edizione speciale (la trentatreesima) in occasione dei 50 anni dalla nascita della Fondazione, con il Patrocinio della Commissione Europea, del Ministero della Cultura e di tutte le Regioni e Province Autonome italiane.
Un appuntamento irrinunciabile, caratterizzato da una straordinaria partecipazione popolare – oltre 13 milioni di visitatori in 32 edizioni – a conferma di quanto sia importante la missione educativa del FAI, impegnata a valorizzare le meraviglie e i tesori nascosti che ci circondano, educando la collettività alla conoscenza e alla tutela di un patrimonio di valore inestimabile.
Un traguardo importante che vedrà l’apertura di 750 luoghi, da nord a sud, perlopiù insoliti e normalmente non aperti al pubblico o poco conosciuti, molti dei quali dedicati agli iscritti FAI e a chi si iscriverà durante l’evento.
Tra le aperture in Campania, a Napoli sarà visitabile il Mausoleo Schilizzi, un edificio in stile neo-egizio commissionato a fine Ottocento all’architetto Alfonso Guerra dal banchiere Matteo Schilizzi per farne la tomba di famiglia. Un progetto interrotto e poi ripreso nel primo decennio del Novecento, trasformando l’edificio in Sacrario Militare per ospitare le spoglie dei caduti della Grande Guerra.
Sempre a Napoli sarà aperta Villa Rosebery, dal 1957 parte della dotazione della Presidenza della Repubblica, situata in un grande parco con giardino all’inglese e flora mediterranea.
Nel comune di Bacoli si potrà visitare il Faro Miseno, uno dei 14 fari attivi in Campania, tra i più suggestivi e caratteristici d’Italia, sorto nel 1869 sui resti di una vecchia torretta di avvistamento del Cinquecento per illuminare il canale che collega Napoli e Pozzuoli con le isole del Golfo, e ricostruito nel dopoguerra in versione più moderna. La visita includerà anche un percorso di trekking lungo il Sentiero degli Uccelli (o Sentiero del faro di Capo Miseno) che consentirà di ammirare la bellezza del mare, il Golfo di Pozzuoli e le vicine isole di Procida, Ischia e Capri.
A Castellammare di Stabia, i visitatori potranno esplorare il processo di produzione del cordame nello Stabilimento Militare Produzione Cordami, le cui origini sono legate alla storia del cantiere navale nato, a fine Settecento, per volere del re Ferdinando IV di Borbone, nel luogo dove, da oltre due secoli, venivano costruite barche e piccoli velieri. Cantiere poi ampliato con la costruzione di un’officina per la produzione delle corde, essenziali per il sistema di navigazione a vela.
In tutta Italia, migliaia di volontari del FAI e gli Apprendisti Ciceroni (giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio), accompagneranno il pubblico alla scoperta di palazzi, ville, castelli, teatri, luoghi dell’educazione, chiese e collezioni d’arte, esempi di archeologia industriale e siti produttivi, e racconteranno ai visitatori storie inedite e sorprendenti. Sarà anche l’occasione per scoprire laboratori artigiani, fari, cantieri navali e persino un piccolo aeroporto civile, a cui si aggiungeranno itinerari in borghi storici, percorsi in aree naturalistiche, orti botanici e parchi urbani e visite speciali sul tema della sostenibilità.
Verranno anche riaperti alcuni luoghi particolarmente apprezzati e visitati nelle scorse edizioni, offrendo a chi era rimasto in lista d’attesa l’opportunità di soddisfare un desiderio coltivato da tempo.
Un’occasione unica, quella delle Giornate FAI di Primavera, per riappropriarci della nostra essenza e coltivare la consapevolezza della nostra italianità.
Viviana Rossi