San Giorgio a Cremano riscopre il suo tesoro artistico dimenticato con la mostra “Arte ritrovata, la bellezza del divino”, ospitata nelle storiche stanze di Villa Bruno fino al 30 giugno. I sedici dipinti esposti, databili tra il XVI e il XVIII secolo, sono il risultato di un meticoloso restauro curato dalla soprintendenza ai beni culturali della Campania, sotto la guida di Mariano Nuzzo. Tra queste opere, spicca una pala di San Francesco attribuibile al Solimena, simile a un altro San Francesco custodito nella chiesa napoletana di San Girolamo delle Monache.
Questa straordinaria collezione, originariamente custodita con cura nel caveau del comune, proviene da tre luoghi simbolici di San Giorgio a Cremano: la Chiesa Madre, la Chiesa del Cimitero (un esempio di gotico mediterraneo) e Villa Bruno stessa.
All’inaugurazione hanno partecipato personalità illustri, come il Prefetto di Napoli Michele Di Bari, il Soprintendente Mariano Nuzzo e il Professor Andrea Spiriti dell’Università dell’Insubria. Il sindaco Giorgio Zinno ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa per la comunità, definendola una preziosa occasione per riscoprire e valorizzare un patrimonio culturale altrimenti dimenticato.
La mostra si distingue per la sua modernità e interattività: ogni opera è accompagnata da un QR code che offre ai visitatori accesso ad audioguide e dettagliate informazioni storiche. Inoltre, è possibile scaricare il catalogo digitale, rendendo l’esperienza ancora più immersiva.
Più che una semplice esposizione, “L’Arte Ritrovata” rappresenta un simbolo di rinascita culturale, memoria riscoperta e speranza per il futuro, con l’auspicio che un giorno possa dar vita a un museo civico permanente.
Pietro Nicosia