La Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha emesso nella mattinata di ieri sette avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti indagati per tentato omicidio ai danni di un 19enne stabiese. L’inchiesta, condotta dai Carabinieri, ha portato all’identificazione di nuovi soggetti coinvolti nell’agguato avvenuto nei pressi del castello medievale di Castellammare di Stabia.
Tra gli indagati figurano A.L., 22 anni, e Q.M., 22 anni, già arrestati nelle scorse settimane. Oltre a loro, sono stati individuati altri cinque ragazzi di età compresa tra 22 e 24 anni, tutti residenti tra Gragnano e Castellammare di Stabia. Tra questi, è stato identificato anche il fratello minore di un consigliere comunale di Gragnano, esponente della maggioranza che sostiene il sindaco Nello D’Auria.
L’accusa e la ricostruzione dell’agguato
L’accusa per tutti e sette gli indagati è quella di tentato omicidio, con l’aggravante della premeditazione. Secondo quanto riportato nell’inchiesta, gli indagati avrebbero agito “in concorso morale e materiale tra loro e per futili motivi legati alla volontà di A.L. di vendicarsi per un precedente subito”, organizzando un agguato con una “accurata predisposizione di uomini e mezzi”.
L’episodio sarebbe riconducibile a un’aggressione avvenuta il fine settimana precedente: la vittima avrebbe attaccato A.L., il quale, secondo l’accusa, avrebbe quindi pianificato la spedizione punitiva in via Fratte. Il branco bloccò il 19enne mentre A.L. che lo avrebbe accoltellato più volte: un fendente arrivato al petto causò la rottura di una costola della giovane vittima stabiese.
Le indagini e gli arresti
I fatti risalgono a poco meno di un mese fa quando durante la notte tra il 25 e il 26 febbraio. A seguito della rissa e dell’accoltellamento, il 19enne venne ricoverato in prognosi riservata presso l’ospedale stabiese San Leonardo ma non in pericolo di vita. I Carabinieri, dopo aver raggiunto il giovane ferito all’ospedale, in meno di 24 ore, riuscirono a ricostruire i fatti attraverso le immagini delle telecamere di videosorveglianza e furono fermati i primi due giovani: A.L. trasferito nel carcere di Poggioreale; Q.M. invece finì agli arresti domiciliari.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia è emerso il movente: una ragazza contesa tra A.L. e un amico della vittima. Inoltre A.L., ha dato la sua versione dei fatti mostrando al giudice anche delle ferite da taglio che aveva riportato sulle mani.
Ulteriori accertamenti e perquisizioni
Le indagini proseguono con ulteriori approfondimenti. Nei prossimi giorni è previsto l’esame del telefono della vittima, sequestrato dai carabinieri, che potrebbe fornire ulteriori elementi sulla vicenda.
Parallelamente, si sta indagando su una rissa avvenuta in piazza Trivione a Gragnano, che potrebbe avere collegamenti con il tentato omicidio di via Fratte. In questo episodio, un giovane conoscente degli indagati è rimasto ferito con ferite da taglio, ma risulta estraneo all’inchiesta principale. Per questa rissa, i carabinieri hanno identificato un giovane di Santa Maria la Carità come possibile responsabile.