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Si chiude con un colpo di scena il processo per le presunte estorsioni ai danni della società calcistica Savoia. Il Tribunale di Torre Annunziata ha assolto con formula piena Giuseppe Carpentieri, genero del boss Valentino Gionta e figura di spicco del clan omonimo, dall’accusa di estorsione nei confronti del club biancoscudato. Secondo l’accusa, Carpentieri avrebbe imposto tangenti alla dirigenza della squadra durante la presidenza di Alfonso Mazzamauro. La sentenza ha stabilito che l’imputato “non ha commesso il fatto”.

La richiesta dell’accusa e la difesa

Il pubblico ministero aveva richiesto per Carpentieri una condanna a dodici anni di reclusione, sostenendo che l’imputato avesse esercitato pressioni indebite sulla società oplontina fino al 2022, anno in cui il club passò sotto la guida di Emanuele Filiberto di Savoia. Secondo la ricostruzione della procura, Carpentieri avrebbe agito con la complicità di Salvatoree Felicio Ferraro, quest’ultimo ex dirigente del Savoia. La difesa, rappresentata dagli avvocati Antonio Iorio e Roberto Cuomo, ha invece contestato le tesi accusatorie, evidenziando l’assenza di prove concrete.

Scarcerazione e implicazioni della sentenza

Con la sentenza di assoluzione, Carpentieri viene scarcerato per questo reato, pur rimanendo detenuto per altre condanne a suo carico. La decisione del tribunale ha suscitato sorpresa, anche perché altri soggetti coinvolti nella vicenda hanno ricevuto condanne significative.

Le condanne ai fratelli Ferraro

Mentre Carpentieri esce indenne dal processo, Felicio e Salvatore Ferraro sono stati condannati con rito abbreviato. Il primo, ex dirigente del Savoia, ha ricevuto una pena di 6 anni e 6 mesi, mentre il fratello Salvatore è stato condannato a 8 anni e 4 mesi. Entrambi hanno sempre negato le accuse e la sentenza favorevole a Carpentieri potrebbe ora influenzare eventuali riesami giudiziari delle loro posizioni.

Possibili sviluppi futuri

La vicenda giudiziaria legata alle presunte estorsioni al Savoia non sembra ancora conclusa. L’assoluzione di Giuseppe Carpentieri potrebbe avere ripercussioni significative e ridefinire il quadro delle responsabilità nel caso. La difesa dei fratelli Ferraro potrebbe ora puntare a una revisione delle condanne, aprendo nuovi scenari nel processo che ha scosso l’ambiente calcistico oplontino.

 

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