Una lite per un gettone regalato a un bambino ha scatenato il panico sul lungomare di Napoli, culminando in una sparatoria che ha provocato due feriti. Il gesto, interpretato dal padre del piccolo come un’offesa, ha acceso gli animi fino al drammatico epilogo.
Momenti di paura domenica pomeriggio in zona Rotonda Diaz, una manciata di secondi che ora sono al vaglio dei magistrati che dovranno chiedere la convalida del fermo di un 34enne finito in cella con l’accusa di tentato omicidio.
A sparare, Angelo Bottino, già sottoposto alla semilibertà per altri reati, aveva la pistola nella borsetta della moglie e non ha esitato a farsela passare: “Dammi il borsello…”. Ha estratto una pistola a tamburo e ha aperto il fuoco contro il giostraio e un suo dipendente. Un colpo al fianco destro all’addetto alle giostrine, un altro all’altezza del braccio dell’altro uomo intervenuto nel corso della lite.
L’uomo ferisce prima il giostraio, poi, in un secondo momento, sentendosi inseguito da due conoscenti del commerciante ha esploso il secondo colpo, centrando al braccio un altro litigante. In questo caso, l’uomo spara perché si sente braccato. I due amici del giostraio erano convinti che il 34enne fosse in possesso di una pistola replica, dunque incapace di offendere e invece si sbagliavano.
Le vittime, Vincenzo Rapuano (39 anni) e Vincenzo Papa (45 anni), sono state trasportate in ospedale per le cure mediche. Il primo ha riportato una ferita sul lato destro dell’addome con una prognosi di 10 giorni, mentre il secondo è stato colpito di striscio all’avambraccio sinistro.
Dopo aver sparato, Bottino ha tentato la fuga a bordo della sua auto, ma la sua manovra sospetta è stata notata da una pattuglia della Sezione Motociclisti del Nucleo Radiomobile dei carabinieri, in servizio nella zona di Chiaia. Ne è nato un breve inseguimento al termine del quale il 33enne è stato bloccato e arrestato dai militari del Nucleo Radiomobile insieme ai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia Napoli Centro.
La vicenda, fortunatamente senza vittime, riporta alla memoria tragedie recenti come l’omicidio dell’aspirante pizzaiolo Francesco Pio Maimone, colpito a morte con un proiettile al petto durante una rissa, a cui era del tutto estraneo, scoppiata per un paio di sneakers sporcate. Episodi che sottolineano ancora una volta la pericolosità di certe escalation di violenza nelle strade della città.