I Carabinieri Forestali di Napoli, nell’ambito di un’operazione mirata a contrastare reati ambientali e violazioni nel ciclo dei rifiuti, hanno intensificato le ispezioni nell’area della cosiddetta “Terra dei fuochi”. Durante questi controlli, i militari hanno scoperto gravi irregolarità in un calzaturificio abusivo situato nel territorio di Casandrino.
Rifiuti smaltiti illegalmente e impianti senza autorizzazioni
L’azienda operava senza alcuna autorizzazione ambientale, smaltendo abusivamente i rifiuti derivanti dalla produzione di calzature. Inoltre, l’impianto utilizzato per abbattere le emissioni in atmosfera risultava privo del nulla osta richiesto dalla Regione Campania, configurando così una violazione alle normative vigenti.
Per questi motivi, il rappresentante legale e il socio dell’azienda sono stati denunciati per gestione illecita di rifiuti, in violazione dell’articolo 256 del D.Lgs. 152/2006, e per l’utilizzo di un impianto non autorizzato ai sensi dell’articolo 279 dello stesso decreto legislativo.
Scoperti 14 lavoratori in nero su 15 dipendenti
Oltre alle violazioni ambientali, i carabinieri hanno accertato gravi irregolarità lavorative. All’interno dell’opificio erano presenti 15 operai, ma 14 di loro erano impiegati in nero.
Gli stessi lavoratori, ascoltati dagli inquirenti, hanno dichiarato di non aver firmato alcun contratto, di non aver mai svolto visite mediche obbligatorie, né di aver frequentato corsi di formazione sulla sicurezza. Inoltre, l’azienda non aveva redatto il Documento di Valutazione dei Rischi (D.V.R.), strumento indispensabile per garantire un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle normative sulla sicurezza.
Denunce e sanzioni in arrivo
Alla luce delle violazioni accertate, i carabinieri forestali hanno deferito il titolare e il socio del calzaturificio alla competente Autorità Giudiziaria. Contestualmente, gli atti sono stati trasmessi all’Ispettorato del Lavoro, che procederà con le sanzioni amministrative previste per l’impiego di personale non regolare.
L’operazione si inserisce in un’ampia attività di monitoraggio e repressione degli illeciti ambientali e lavorativi in un’area da tempo sotto osservazione per pratiche di smaltimento abusivo e sfruttamento della manodopera irregolare.