La Corte Costituzionale ha recentemente bocciato la legge della Regione Campania che permetteva al presidente Vincenzo De Luca di candidarsi per un terzo mandato consecutivo. La decisione della Consulta ha suscitato una reazione immediata e forte da parte del governatore campano, che non ha nascosto il proprio disappunto.

La reazione di Vincenzo De Luca

Il presidente De Luca, noto per le sue battute al fulmicotone, ha definito la decisione della Corte come un accoglimento di una “tesi strampalata” e ha promesso di proseguire la sua battaglia legale. In un intervento pubblico, il governatore ha dichiarato: “Si cancellerà in sedi giudiziarie”. Parole che lasciano intendere una ferma intenzione di non accettare passivamente il verdetto e di ricorrere contro la decisione della Consulta.

Nella sua nota ufficiale, De Luca ha aggiunto: “Accolta una tesi strampalata, progettata in udienza, che ha fatto inorridire autorevoli costituzionalisti. La buona notizia è che ci sarà molto lavoro per gli imbianchini. Si dovrà infatti cancellare in tutte le sedi giudiziarie del Paese la scritta: la legge è uguale per tutti”. Con questa affermazione, il presidente della Campania ha criticato il pronunciamento dei giudici, suggerendo che la sentenza non rispetterebbe i principi di giustizia e uguaglianza: “La legge non è uguale per tutti”.

Implicazioni politiche e future prospettive

La decisione chiude anche la porta ad un ulteriore possibile mandato per il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

La vicenda apre ora una discussione sulla legittimità delle leggi regionali che permettono ai presidenti di candidarsi oltre i due mandati previsti dalla Carta costituzionale. Da un lato, i sostenitori di De Luca considerano la legge una risposta alle esigenze politiche e sociali del territorio, dall’altro lato la Corte ha ribadito il principio della limitazione dei mandati per garantire un equilibrio democratico.

La decisione della Corte Costituzionale potrebbe avere un impatto significativo sulla politica regionale in tutta Italia, portando alla modifica di leggi simili in altre regioni e a una revisione del sistema elettorale per evitare che si ripetano situazioni simili a quella di De Luca.

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