Nuovo scandalo scommesse: coinvolti calciatori di Serie A, indagini su piattaforme illegali e finti acquisti di lusso

Un nuovo caso scuote il mondo del calcio italiano: un’inchiesta coordinata dalla Procura di Milano e condotta dalla Guardia di Finanza ha portato al sequestro preventivo di oltre 1,5 milioni di euro nei confronti di cinque indagati e una società. L’accusa è di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, riciclaggio e responsabilità amministrativa degli enti.

Al centro dell’indagine ci sarebbe un giro di scommesse illegali attivo nel Milanese, che utilizzava piattaforme non autorizzate come betsport22.com, swapbet365.eu, vipsport360.com e texinho.com. Gli organizzatori del sistema sarebbero Tommaso De Giacomo, Patrik Frizzera e Pietro Marinoni, attualmente agli arresti domiciliari.

Le indagini si concentrano anche su alcuni calciatori di Serie A, accusati di aver scommesso su queste piattaforme, ma non su partite delle proprie squadre. Tra loro figurano nomi importanti come Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Mattia Perin, Weston McKennie, Leandro Paredes, Angel Di Maria, Raoul Bellanova, Samuele Ricci e Matteo Cancellieri. Due protagonisti già noti in vicende simili sono Nicolò Fagioli e Sandro Tonali, che hanno già scontato le squalifiche inflitte dalla giustizia sportiva.

Fagioli e Tonali, oltre a giocare sulle piattaforme illegali, secondo gli inquirenti, avrebbero promosso queste attività tra altri colleghi e conoscenti. “Inoltre, secondo gli inquirenti, avrebbero fatto da tramite per l’apertura o il caricamento dei conti di gioco, consegnavano il denaro per conto di altri scommettitori, anche in contanti. E per questo sarebbero stati ‘remunerati con bonus sui propri conti di gioco’, spiegano gli inquirenti”.

Gran parte dei debiti di gioco sarebbe stata saldata attraverso una gioielleria milanese, con pagamenti mascherati da finti acquisti di Rolex e orologi di lusso. “Fagioli e Tonali sarebbero indagati per aver giocato sulle piattaforme illegali di scommesse e poker e per averle pubblicizzate tra altri colleghi e conoscenti”.

L’inchiesta ha evidenziato che “i fatti sarebbero avvenuti tra dicembre 2021 e ottobre 2023 e il giro di scommesse non riguarderebbe partite di calcio”. Inoltre, è emerso che due anni fa “Nicolò Fagioli per far fronte al pagamento dei debiti di gioco, si sia avvalso, oltre che delle proprie disponibilità, di prestiti in denaro concessi da altri.” Sempre Fagioli, secondo gli investigatori, “avrebbe lasciato la sua carta di credito nella gioielleria”, come testimoniato da alcune chat intercettate.

Gli altri venti calciatori coinvolti nell’inchiesta, che rispondono di esercizio abusivo di gioco e scommessa, sarebbero “meri giocatori in ‘poker room virtuali organizzate tra amici’”.

Durante un interrogatorio risalente al 2023 presso la Procura di Torino, Nicolò Zaniolo ha ammesso le sue responsabilità: “Sapevo perfettamente che avevo giocato su piattaforme illecite e non sapevo che dietro potessero esserci persone pericolose”. Ha poi aggiunto: “Ho sbagliato, sono stato ignorante”. E ha dichiarato di non essere mai stato minacciato esplicitamente per debiti di gioco.

Ora, la Procura di Milano trasmetterà gli atti alla Procura Federale della Figc, che dovrà valutare l’eventuale apertura di un procedimento sportivo nei confronti dei giocatori coinvolti.

Sarah Riera

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