Un ragazzo di 17 anni, di origine straniera, è morto nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore dopo essere stato trasportato in gravi condizioni da due uomini a bordo di una Fiat 500. I due si sono allontanati subito dopo averlo affidato ai medici del pronto soccorso, senza fornire spiegazioni.
Il malore è avvenuto sul posto di lavoro e la morte è sopraggiunta circa mezz’ora dopo il ricovero. Il giovane era privo di documenti e l’identificazione è stata possibile solo attraverso le impronte digitali. In zona è stato rintracciato il fratello della vittima, che ha fornito agli inquirenti informazioni importanti sul ragazzo e sul contesto in cui viveva.
Le autorità si sono immediatamente concentrate sull’azienda di gestione dei rifiuti dove il 17enne prestava la sua opera, operante nell’Agro nocerino sarnese. I militari hanno identificato il titolare dell’impresa e stanno raccogliendo testimonianze da altre persone che hanno avuto contatti diretti con il giovane.
Due persone risultano al momento indagate: il datore di lavoro e colui che avrebbe impiegato direttamente il ragazzo nella singola unità produttiva. La Procura ha aperto un’inchiesta e disposto l’autopsia per accertare le cause esatte del decesso.
Uno dei principali interrogativi riguarda la regolarità del rapporto lavorativo: si cerca di capire se il minore fosse impiegato senza una visita medica obbligatoria o senza la formazione adeguata per il tipo di mansione svolta, come previsto dalla normativa vigente. Si ipotizza un impiego irregolare, un fenomeno purtroppo frequente tra i lavoratori minorenni stranieri.
Un ulteriore elemento sotto la lente degli inquirenti è il mancato ricorso ai soccorsi ufficiali. Il fatto che il giovane sia stato trasportato in auto privata, invece che con un’ambulanza del 118, potrebbe aver ritardato le prime cure salvavita. Una chiamata tempestiva ai servizi di emergenza avrebbe forse consentito un intervento immediato direttamente sul luogo del malore.
Si teme che la scelta di non contattare i soccorsi possa essere stata dettata dal timore di esporre l’azienda a controlli. Questo potrebbe aver aggravato ulteriormente la situazione, pregiudicando le possibilità di salvezza del ragazzo.
Sarah Riera