Un tragico incidente ha sconvolto la quiete di Trecase, nel Napoletano, nella mattinata di giovedì 2 maggio 2025. La vittima è Angelo Riccardo Gargano, 67 anni, originario di Sulmona e residente a Scafati, in provincia di Salerno. L’uomo è morto sul colpo dopo essersi schiantato con la sua bicicletta elettrica contro un muro in fondo a via Casa Cirillo, una strada in forte pendenza.
L’incidente si è verificato intorno alle 10 del mattino. Secondo una prima ricostruzione, Gargano stava percorrendo la via in discesa quando avrebbe perso il controllo del mezzo. L’elevata velocità accumulata durante il tragitto potrebbe aver reso ingovernabile la bici elettrica, che si è poi schiantata violentemente contro il muro perimetrale di un’abitazione.
Soccorsi immediati, ma inutili
I primi ad arrivare sul posto sono stati i sanitari del 118, ma per l’anziano non c’era già più nulla da fare: i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso sul colpo, a causa dei gravi traumi riportati nell’urto.
Pochi minuti dopo sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Trecase e quelli della sezione Radiomobile di Torre Annunziata, supportati dagli agenti della polizia municipale. Gli inquirenti hanno subito avviato i rilievi e acquisito i filmati delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona.
Esclusa la presenza di altri veicoli
Dalle prime verifiche è emerso che l’incidente non ha coinvolto altri mezzi. L’ipotesi principale resta quella di una perdita di controllo dovuta all’elevata velocità, ma non si esclude nemmeno la possibilità di un guasto tecnico alla bici elettrica, che potrebbe aver impedito all’uomo di frenare o sterzare in tempo.
Un testimone ha riferito che “il tratto è molto ripido e se si scende senza frenare, si prende velocità in pochi secondi”. Anche per questo gli investigatori stanno valutando se il mezzo fosse regolarmente funzionante o se ci fossero difetti meccanici tali da influenzare la dinamica.
Salma restituita alla famiglia
Effettuati i rilievi e accertata la dinamica, il magistrato di turno ha disposto la restituzione della salma ai familiari, autorizzando così l’organizzazione dei funerali. Non risultano disposti ulteriori esami autoptici, alla luce della chiarezza degli elementi raccolti finora.
La comunità di Scafati, dove Gargano viveva, è rimasta profondamente colpita dalla tragedia. L’uomo, descritto come una persona riservata e amante della vita all’aria aperta, era solito utilizzare la bicicletta elettrica per i suoi spostamenti quotidiani.
Inchiesta ancora aperta sulla dinamica tecnica
Le indagini proseguono per chiarire con precisione ogni dettaglio. Gli investigatori stanno raccogliendo le testimonianze dei residenti, esaminando a fondo i filmati e valutando l’eventuale malfunzionamento del mezzo. Il tratto in questione, secondo quanto riferito da diversi abitanti, è già stato teatro di altri episodi critici per via della pendenza e dell’assenza di barriere protettive.
Resta dunque al vaglio degli inquirenti se la tragedia sia stata causata da una velocità eccessiva non gestita, da una disattenzione, o da un cedimento improvviso della bici elettrica. Intanto, sul posto, restano i segni di un impatto che ha tolto la vita a un uomo di 67 anni, lasciando dietro di sé solo dolore e interrogativi.