Celebrare la ricchezza del mondo significa celebrare la varietà delle sue culture, riconoscendo il loro contributo per lo sviluppo e la salvaguardia del nostro pianeta. E anche il ruolo del dialogo interculturale come baluardo della pace e dello sviluppo sostenibile.
“In questa giornata, tutti sono invitati a celebrare la diversità culturale, attraverso la quale potremo costruire la solidarietà intellettuale e morale dell’umanità”. Con queste parole, Audrey Azoulay, Direttore generale dell’Unesco, ha sottolineato l’importanza della Giornata del 21 maggio come occasione per riflettere sul valore intrinseco di ogni cultura e sul contributo che può offrire.
L’Assemblea Generale dell’ONU ha dichiarato per la prima volta questa Giornata mondiale nel 2002, in seguito all’adozione, da parte dell’Unesco, della Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale del 2001, affermando la necessità di “valorizzare il potenziale della cultura come mezzo per raggiungere la prosperità, lo sviluppo sostenibile e la coesistenza pacifica globale”.
In un mondo sempre più interconnesso, in cui guerre, pandemie e cambiamenti climatici minacciano la sopravvivenza dell’uomo e dell’ambiente, “siamo consapevoli – ha affermato Azoulay nel suo messaggio del 21 maggio 2022 – sia dell’urgenza che della necessità di difendere la diversità culturale, il patrimonio materiale e immateriale. Perché, per affrontare le crisi e riprenderci da esse, la cultura è la nostra migliore alleata. Ci permette di unirci, di ricordare, di proiettarci; per comprendere finalmente che le nostre differenze sono un’opportunità per celebrare la ricchezza dello spirito umano, per aprire i nostri orizzonti e realizzare la nostra unità nella diversità”.
Una diversità che non è solo un dato di fatto, ma una forza dinamica e vitale che si manifesta attraverso le tante lingue parlate, le tradizioni tramandate per generazioni, le espressioni artistiche che ravvivano le nostre esistenze, le conoscenze ancestrali che custodiscono saggezza e sostenibilità, e i valori su cui si fondano le nostre società. Aprendosi agli altri, spesso tenuti a distanza e bollati come “diversi”, si può lasciare spazio allo scambio, imparare a vedere le cose secondo prospettive diverse, arricchire i propri orizzonti e trovare soluzioni innovative alle sfide globali.
Sono tanti gli eventi in programma anche quest’anno per diffondere il messaggio della Giornata Mondiale del 21 maggio, diventato ancora più importante con l’adozione dell’Agenda 2030, il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto dall’Assemblea Generale dell’Onu nel settembre 2015. In Italia, ad esempio, le attività di lettura in diverse lingue, organizzate dalle biblioteche e dalle scuole dell’Alto Adige, mirano a rafforzare il valore linguistico e culturale degli adolescenti che leggono, e a sensibilizzare l’intera comunità sulla diversità delle lingue e culture locali. A Napoli, nella cornice del Maschio Angioino, il Festival dello Sviluppo Sostenibile prevede un incontro sulla Sostenibilità Sociale come dimensione fondamentale per garantire l’efficacia e l’accettazione delle politiche ambientali ed economiche. A Pompei, il progetto “Pompei sostenibile” illustra, con totem e pannelli distribuiti lungo il percorso di visita e una App multilingue, la collaborazione tra il Parco Archeologico e la FAO a favore degli Obiettivi di Sviluppo sostenibile che le Nazioni Unite si sono prefissate di raggiungere negli anni a venire.
Perché le dichiarazioni d’intenti non restino lettera morta, è necessario, infatti, un impegno quotidiano e attivo da parte di tutti, attraverso azioni semplici ma significative come l’informazione e la conoscenza delle culture presenti nel nostro territorio e nel mondo; la partecipazione a eventi culturali che celebrino la pluralità delle espressioni umane; il dialogo e l’ascolto con chi ha origini e storie diverse; il rispetto reciproco e la disponibilità a riconoscere i propri limiti e pregiudizi impegnandosi a superarli.
La Giornata Mondiale del 21 maggio può, per questa via, far intravedere un futuro in cui la diversità culturale sia non solo tollerata, ma celebrata come una fonte inesauribile di ispirazione, innovazione e armonia per tutta l’umanità.
Viviana Rossi