Venerdì 23 maggio è stata la grande notte del Napoli che ha vinto lo Scudetto per un solo punto nei confronti dell’Inter. Campionato emozionante e aperto fino all’ultima giornata con i nerazzurri di mister Inzaghi strenui avversari dei partenopei.

Questo campionato ha ricordato quello della stagione 1976-1977 quando la Juventus vinse per un soffio sul Torino: alla fine furono 51 punti per i bianconeri e 50 per i granata quando la vittoria voleva 2 punti e il torneo era a 16 squadre con 30 giornate in totale.

La festa di venerdì notte è solo un aperitivo visto che domani alle ore 15 gli azzurri sfileranno su due bus scoperti sul percorso di circa 3 km sul Lungomare Caracciolo tra le ali festanti della torcida azzurra. Previsti oltre 200 mila persone con imponente piano di sicurezza preparato dalla Questura di Napoli. Saranno allestiti vari maxi schermi per favorire la visione dei tifosi che non potranno arrivare in zona.

Martedì poi la squadra andrà a far visita a Papà Leone XIV alla Santa Sede in Vaticano, come annunciato oggi dal presidente de Laurentiis in una intervista radio.

Le parole di mister Conte dopo trionfo

Nella bolgia del Maradona, questo il pensiero di Antonio Conte, primo allenatore italiano a vincere il Tricolore con tre squadre diverse:

L’impresa più difficile: con la squadra insieme abbiamo realizzato qualcosa di clamoroso dopo il decimo posto dello scorso anno. Il mio futuro? Pensiamo ora a festeggiare tutti. Io e il presidente siamo dei vincenti, forse diversi. Ho un bel rapporto con lui e la sua famiglia.

Quando siamo arrivati allo stadio in bus, è stata un’emozione indescrivibile con tutta quella folla che era lì per noi a spingere già tre ore prima del match decisivo: non potevamo assolutamente disattendere le loro aspettative e la loro immensa passione. E’ stato un lavoro duro ma sfidante dopo il pareggio in Coppa Italia con il Modena e la sconfitta a Verona alla prima di campionato per 3-0. Il merito è stato di un gruppo straordinario“.

Venerdì Conte era una tigre in gabbia nello sky box in quanto squalificato ma poi alla fine si è commosso alzando al cielo la Coppa con i suoi calciatori. Aveva detto all’inizio: “Amma faticà“, ma alla fine con gli azzurri ha saputo fare la storia del campionato 2024-2025 che gli altri ora potranno leggere, se vorranno.

Le parole del presidente de Laurentiis

Il presidente Aurelio de Laurentiis si è fatto un grande regalo di compleanno per festeggiare i suoi 76 anni col Tricolore.

Il pensiero va subito al futuro di mister Antonio Conte, ancora sotto contratto: “Vorrei che mister Conte si cimentasse anche con la Champions, siamo pronti ad assisterlo, ma rispetteremo ogni sua eventuale decisione. Gli allenatori hanno una loro personalità, non bisogna mai obbligare qualcuno anche se un contratto in essere. Sarei oltremodo orgoglioso di averlo come nostro condottiero in una squadra ancora più forte, stiamo lavorando come società per questo. Ora godiamoci lo Scudetto, quattro è un bel numero“.

Dopo i 150 milioni investiti lo scorso anno, il presidente ha le idee chiare per potenziare la squadra per una stagione la prossima con il doppio impegno. La Champions è un torneo qualitativo e impegnativo. Tanti sono già i rumors per i rinforzi, in primis il centrocampista De Bruyne e l’attaccante David.

Un nuovo ciclo per il Napoli

Caratteri forti, sì, ma non per questo destinati allo scontro. Su un punto infatti sembrano già in sintonia De Laurentiis e Conte: la necessità di aprire un nuovo corso dopo lo storico quarto scudetto, evitando gli errori commessi in passato. Dopo il trionfo del terzo titolo, la squadra è crollata fino al decimo posto, perdendo identità e competitività.

Costruiremo una squadra ancora più forte” ha promesso De Laurentiis durante i festeggiamenti. Una dichiarazione che sposa perfettamente la visione di Conte, che non è mai rimasto su una panchina dove non vi fosse piena condivisione del progetto tecnico e degli investimenti. L’ultima volta accadde proprio dopo lo scudetto con l’Inter, quando scelse di andare via.

Conte chiede chiarezza ogni anno

Per Antonio Conte, il confronto con la società è imprescindibile. E vuole che si rinnovi ogni anno, indipendentemente dalla durata del contratto. Questo approccio è parte del suo modo di lavorare, basato sulla chiarezza e sul reciproco impegno tra tecnico e dirigenza.

Anche in questo caso, il confronto sarà decisivo per capire se esistono ancora le condizioni ideali per continuare insieme: non solo nella visione, ma anche nelle ambizioni di mercato.

Festa a Ischia in attesa della fumata bianca

Intanto, nella serata di ieri, Conte è arrivato con la famiglia a Casamicciola, sbarcando sull’isola per partecipare al compleanno di De Laurentiis, ospitato all’hotel Regina Isabella. Un evento privato, riservato a una ventina di persone tra familiari e amici più stretti.

In questo contesto informale, non è escluso che i due abbiano già iniziato a discutere del futuro. Il presidente, parlando al Tg1, ha dichiarato: «Chi vivrà vedrà», lasciando aperto ogni scenario. Ma la presenza di Conte all’evento, in un clima disteso e familiare, è un chiaro segnale: il rapporto personale tra i due resta solido, e potrebbe fare la differenza nella scelta finale.

Napoli ora attende solo una cosa: la fumata bianca. Conte, che ha già conquistato la fiducia dei tifosi ancor prima del ritiro, ha mostrato di voler partire in pole position per il prossimo campionato. Un desiderio che il presidente può assecondare solo attraverso un mercato all’altezza, in grado di mantenere il Napoli ai vertici.

Il vertice decisivo si avvicina. E con esso la definizione di un futuro che, se condiviso fino in fondo, potrebbe regalare nuove soddisfazioni a tutto l’ambiente partenopeo.

Domenico Ferraro

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