Martina trovata morta sotto un materasso: svolta tragica ad Afragola, si indaga per omicidio

La 14enne era scomparsa la sera del 26 maggio: il corpo ritrovato nell’ex casa del custode dello stadio Moccia. Gli inquirenti ora indagano per omicidio, un ragazzo è stato fermato

È finita nel peggiore dei modi la vicenda della scomparsa di Martina Carbonaro, la ragazza di 14 anni scomparsa nel tardo pomeriggio di lunedì 26 maggio ad Afragola, in provincia di Napoli. Dopo quasi due giorni di ricerche ininterrotte, il suo corpo è stato ritrovato senza vita, nascosto sotto un materasso all’interno di un casolare abbandonato, un tempo adibito ad abitazione del custode, adiacente al campo sportivo “Moccia”. Si tratta ora ufficialmente di un caso di omicidio. Gli investigatori hanno già sottoposto un ragazzo a fermo e stanno vagliando ogni elemento utile per risalire alla verità.

L’ultima uscita di Martina: un gelato con un’amica, poi la scomparsa

Martina era uscita di casa nel tardo pomeriggio di lunedì, intorno alle 19:00, riferendo alla madre che sarebbe andata a mangiare uno yogurt con un’amica. Poco dopo, però, si sarebbe incontrata con l’ex fidanzato, un coetaneo. L’ultimo contatto diretto con la famiglia è avvenuto intorno alle 21:00, quando la madre l’ha chiamata chiedendole di rientrare. “Sto tornando a casa”, avrebbe risposto la ragazza. Ma non è mai arrivata. La donna, preoccupata per l’assenza di notizie, si è rivolta immediatamente ai carabinieri all’alba del 27 maggio per denunciare la scomparsa.

Le telecamere, l’avvistamento e le ricerche allo stadio Moccia

Le immagini di videosorveglianza sono state cruciali per indirizzare le ricerche. Martina è stata ripresa per l’ultima volta nei pressi del centro commerciale “I Pini”, ad Afragola, in compagnia di un ragazzo, a bordo di uno scooter. Subito dopo, la coppia sarebbe stata inquadrata mentre si dirigeva verso la zona del campo sportivo Moccia. Da quel momento in poi, nessuna altra traccia della giovane. L’area è stata battuta a lungo dalle forze dell’ordine, che hanno lavorato senza sosta tra i campi incolti, i pozzi artesiani e le strutture abbandonate che circondano lo stadio.

Il ritrovamento del cadavere: sotto un materasso in un casolare abbandonato

La terribile scoperta è arrivata nel pomeriggio di martedì 27 maggio. Dopo ore di perlustrazioni, anche con l’ausilio di unità cinofile, i carabinieri hanno localizzato il corpo della ragazza in un casolare in disuso, all’interno dell’ex casa del custode dello stadio. Il cadavere di Martina era stato nascosto sotto un materasso. Secondo una prima ipotesi medico-legale, la morte risalirebbe a poche ore dopo la scomparsa. Sarà l’autopsia a fornire elementi determinanti sulle cause esatte del decesso.

Un ragazzo sotto torchio: si indaga per omicidio

La Procura di Napoli Nord ha aperto un fascicolo per omicidio e sta coordinando l’inchiesta in stretto raccordo con la Prefettura. Le indagini si concentrano in queste ore su un ragazzo, che sarebbe stato fermato e sottoposto a interrogatorio dagli inquirenti. Non si esclude che possa trattarsi della stessa persona vista con Martina nelle immagini di videosorveglianza. Gli investigatori stanno inoltre approfondendo eventuali contatti della ragazza con conoscenti incontrati su social o app di messaggistica.

Una comunità sconvolta e un dolore che chiede giustizia

La notizia del ritrovamento ha sconvolto l’intera comunità di Afragola. La famiglia della giovane, in particolare la madre Enza, aveva lanciato appelli disperati sui social sperando in un ritorno a casa. “Martina non è mai stata solita fare queste cose, non si era mai allontanata”, aveva dichiarato la donna nella denuncia presentata ai carabinieri. Ora il dolore lascia il posto a una richiesta di verità e giustizia.

Il ruolo delle forze dell’ordine e le indagini in corso

Al momento del ritrovamento erano presenti sul posto i carabinieri, la Polizia di Stato, la Polizia Municipale, i vigili del fuoco e gli operatori del comparto emergenze, con l’ausilio dei cani molecolari. Le ricerche, iniziate subito dopo la denuncia, sono state gestite con il massimo impegno da tutte le autorità coinvolte. Il caso è ora al centro di una delicata inchiesta che punta a chiarire cosa sia realmente accaduto in quelle tragiche ore tra il 26 e il 27 maggio.

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