Negli ultimi giorni il testa a testa per la guida di Volla, tra Giuliano Di Costanzo, candidato di centrosinistra, giunto secondo con il 26,86% al primo turno e Pasquale Donato, candidato del centrodestra, risultato primo con il 30,23, si è spostato su un argomento da sempre dibattuto nella cittadina alle porte del Vesuvio: il Piano Urbanistico Comunale e la cosiddetta “cementificazione” del territorio, temuta e nei fatti già effettuata negli ultimi anni di deriva amministrativa.

La storia del PUC e il blocco pilotato dal centrosinistra

Dal lontano 2012, quando si chiudeva l’esperienza amministrativa dell’allora sindaco di centrodestra Salvatore Ricci, ultima durata per i cinque anni di mandato, ad oggi, Volla è stata abbandonata al suo destino. Amministrazioni implose sotto il peso delle troppe “cambiali” elettorali, incapacità amministrativa e lunghi periodi di commissariamento hanno dato il via libera all’aggressione selvaggia del territorio cittadino che in tredici anni si è trasformato aumentando a dismisura cemento, unità abitative e mancanza di adeguamento delle infrastrutture necessarie a supportare un così profondo cambiamento.

Il sindaco Ricci e la sua amministrazione, pur avendo nel corso del suo mandato sviluppato un Puc adeguato alle esigenze della città e avendolo anche approvato in consiglio comunale dovette arrendersi a fronte della non approvazione del piano da parte dei preposti enti sovracomunali e da quel momento non ci sono state più regole.

Oggi in un post social, che tra le altre cose risuona sensibilmente classista, il candidato di centrosinistra sottolinea la necessità di votare per la propria coalizione affinchè Volla non venga del tutto cementificata da una coalizione di centrodestra costituita, a suo dire, da papabili consiglieri comunali che di professione si occuperebbero di “cemento”.

Annone risponde: “Populismo e ignoranza storica”

La risposta alle dichiarazioni di Di Costanzo arriva dall’ex assessore ai Lavori Pubblici proprio della giunta Ricci, Giuseppe Annone, presidente cittadino di Fratelli d’Italia e in corsa per un seggio nel parlamento cittadino.

Le affermazioni del candidato del centrosinistra sono populiste, fuori dalla storia della nostra città e mostrano la poca conoscenza della storia politica, amministrativa e sociale di Volla. Tra il 2007 e il 2012 l’amministrazione di cui con orgoglio facevo parte – continua Annone – realizzò un Piano Urbanistico che era l’emblema della lotta alla cementificazione. Un Piano che non fu possibile portare a compimento perché osteggiato fortemente proprio dalla stessa parte politica che oggi si erge a paladina della lotta alla cementificazione. Il nostro PUC non riuscì a vedere il suo compimento proprio perché esponenti del Pd, in particolare a livello provinciale, fecero di tutto, e a volte anche di più, per far sì che fallisse e saltassero le norme di salvaguardia lasciando il via libera a quanti bramavano fare i propri interessi a Volla con colate di cemento che in questi anni, sotto la guida prioritaria proprio del centrosinistra e del Pd hanno sconvolto la nostra città.

L’affondo di Annone: “Accuse inaccettabili da chi ha distrutto il territorio”

Oggi – afferma ancora Annone – con un post inaccettabile, il candidato dello stesso partito che ha causato tanti danni proprio sotto il profilo dello sfregio del territorio, viene ad accusare il centrodestra di voler soffocare la città nel cemento: non è possibile, ci hanno già pensato loro e i loro accoliti a farlo!

Professioni nel mirino, ma il centrodestra rivendica trasparenza

Il sindaco sfiduciato e ricandidatosi sul proprio profilo Facebook ha portato a prova dell’accusa fatta al centrodestra l’elenco dei probabili consiglieri comunali che sarebbero eletti in caso di vittoria dei suoi avversari, sottolineando che la maggioranza di essi è impegnata lavorativamente nel campo dell’edilizia e quindi per questo motivo afferma che si tratterebbe di “Professionisti che guardano al suolo come cubatura, al paesaggio come profitto. Una squadra che guarda al mattone, non alla comunità”.

Anche in questo caso la risposta di Giuseppe Annone è netta: “Dobbiamo stare attenti a chi sta dietro a questi signori, agli sponsor, non a chi verrà effettivamente eletto.

Il centrosinistra ci accusa dei propri peccati e nasconde i veri obiettivi di chi pur non essendo candidato partecipa attivamente, e di certo non per il bene di Volla o dei vollesi, ma solo per un tornaconto personale, al tentativo di rielezione di un sindaco sfiduciato che in tre anni di amministrazione ha già dimostrato incapacità amministrativa e pochezza politica, il nulla assoluto per la nostra città con un dissesto approvato esclusivamente per provare a mantenere la poltrona nel palazzo di via Moro.

Un candidato sindaco che porta per Volla solo ed esclusivamente l’estrema capacità di equilibrista. Una persona che oggi parla di trasformazione del territorio accusando alcuni dei candidati del centrodestra di esserne opera e non parla delle sue capacità da trasformista, evidenziate nel corso della sua guida della città, con un numero spropositato di assessori cambiati, di alleanze fatte e disfatte con tutti gli esponenti di tutti i colori dell’arco costituzionale. Un’esperienza conclusasi con l’inevitabile fallimentare sfiducia”.

Le proposte del centrodestra: chiarezza sul PUC e basta propaganda

Ma come si porrà il centrodestra di Lino Donato sulla questione Puc e cemento? Annone ha confermato che la coalizione ha le idee ben chiare su questo argomento. Idee serie e ferme che ridaranno finalmente dignità e futuro a Volla: “Chiariremo a breve la nostra posizione e la condivideremo con gli elettori prima del voto di domenica e lunedì prossimi”.

“Non ci fermeranno”? Una giustificazione che non regge

Ultimo passaggio affrontato da Giuseppe Annone è dedicato al mantra di Di Costanzo: “Adesso non ci fermeranno”.

Il buon Giuliano oggi va giustificandosi dicendo che non gli è stato concesso di amministrare, che le forze del “potere oscuro” non gli avrebbero dato la possibilità di realizzare gli obiettivi prefissati. Fermo restando l’assenza di programmazione e di idee dimostrata nei tre anni della sua esperienza, se così fosse veramente stato, un sindaco, una persona con un po’ di dignità, avrebbe rassegnato le dimissioni denunciando i tanti componenti dell’impero del male che lo costringevano ad una decisione così drastica ed eclatante. In fondo, come si dice in questi casi, fare il sindaco non era una prescrizione medica e di conseguenza sarebbe stato ben più dignitoso rassegnare le dimissioni invece di cercare per mesi e anni di mantenere in bilico una maggioranza sin da subito minata alla sua base”.

Infine Annone conclude con una serena e simpatica battuta: “Nell’elenco dei consiglieri e dei mestieri pubblicati da Di Costanzo, vicino al mio nome c’è scritto odontotecnico. Ora non vorrei che accusasse anche me di voler cementificare Volla con la realizzazione di “ponti”. Quelli che realizzo io nulla hanno a che fare con il calcestruzzo”.

Pasquale Cirillo

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