Dries Mertens diventa cittadino onorario di Napoli: un figlio adottivo che ha scritto la storia degli azzurri

Emozione e applausi al Maschio Angioino per il conferimento della cittadinanza onoraria a Dries “Ciro” Mertens, capocannoniere della storia del Napoli e simbolo d’amore per la città

È stato il coronamento di un grande amore tra Napoli e Dries “Ciro” Mertens, il calciatore belga ex Napoli e ora al Galatasary, dopo che con la squadra turca ha vinto campionato e Coppa di Turchia ha ricevuto dalle mani del sindaco di Napoli la cittadinanza onoraria. Un iter iniziato tre anni fa e che oggi si è concluso con una bella cerimonia.

Nel cuore di una Napoli colma di riconoscenza, oggi 6 giugno 2025 è entrando ufficialmente nel novero dei figli adottivi più amati della città. Un tributo sentito, celebrato nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino, per un campione che ha fatto battere i cuori dei napoletani non solo con i gol, ma anche con gesti, parole e legami sinceri.

Una cerimonia carica d’amore e memoria

L’evento si è svolto in una gremita Sala dei Baroni, in un clima di festa e commozione. Presenti il sindaco Gaetano Manfredi, l’intero Consiglio Comunale, la Presidente Vincenza Amato, e soprattutto i familiari del calciatore: la moglie Katrin, il figlio Ciro Romeo, i genitori e un gruppo di amici stretti.

Accompagnato da un bagno di folla, Dries Mertens ha ricevuto l’onorificenza dopo un iter iniziato nel 2022, anno del suo addio al Napoli, conclusosi oggi con una cerimonia tanto solenne quanto affettuosa. Le parole dei rappresentanti istituzionali hanno espresso l’essenza di un legame profondo che ha superato lo sport.

“Tu sei veramente cittadino napoletano”

A rompere il ghiaccio è stata la Presidente del Consiglio Comunale Vincenza Amato, che ha accolto Mertens con parole cariche di significato: “Una grande gioia darti questo riconoscimento. Lo facciamo perché tu sei veramente cittadino napoletano, hai interpretato lo spirito azzurro. Hai capito cosa significa per noi la maglia, il Napoli. Saprai onorare la cittadinanza, benvenuto da cittadino napoletano”.

Poi la laudatio, affidata alla giornalista Anna Trieste, ha emozionato i presenti con un tono personale e poetico: “Pur essendo nato lontano, tu il mare ce l’hai fatto sentire. Hai difeso e onorato questa città quando nessuno te l’ha chiesto e l’hai sempre fatto con naturalezza, ironia, magnificenza calcistica e classe. Ecco perché Napoli oggi non può che accoglierti come figlio suo e noi napoletani come fratello nostro. Del resto ammettiamolo, tu sì cchiù napulitan ‘e me!”

Le dichiarazioni del sindaco Manfredi

Il primo cittadino, Gaetano Manfredi, ha sottolineato il valore dell’inclusione che caratterizza Napoli: “Grazie al Consiglio che ha voluto e sollecitato la cittadinanza onoraria per Mertens. Il Belgio è un paese molto amico dell’Italia, ha accolto tanti nostri concittadini. Il valore aggiunto della nostra città è quello di accogliere tutti, una cosa molto importante in un mondo dove la differenza sembra il valore aggiunto. Non abbiamo nemici. Sei un amico di Napoli e un grande napoletano. I napoletani riescono ad avere una marcia in più ma, soprattutto, un grande cuore. Napoli è la casa di tutti, da oggi anche la casa di Dries Mertens e della sua famiglia“.

L’uomo, non solo il calciatore: Mertens racconta la sua Napoli

Dries Mertens ha preso la parola con la voce spezzata dall’emozione, parlando come un napoletano che torna a casa: “Cari amici napoletani, 12 anni fa sono arrivato in questa città, ma oggi sono qui come uomo che si è innamorato di una città. La vista da casa mia con il Vesuvio sullo sfondo è speciale. Ciro porterà sempre con sé la storia di questa città. Napoli sarà per sempre nel mio cuore e da oggi, grazie a voi, anche io sono nel cuore di Napoli. Grazie”.

Ha poi ringraziato le persone più importanti della sua vita: “Se oggi sono qui è anche grazie ai miei genitori. Poi ringrazio mia moglie, avevo 16 anni quando ci siamo messi insieme: è la roccia della famiglia. Grazie a lei sono la persona che sono oggi. Lei è vicina alla perfezione“.

Numeri da leggenda e cuore partenopeo

Con 148 gol in 397 presenze, Dries Mertens è il capocannoniere assoluto della storia del Napoli, un traguardo che lo pone nella leggenda del club. Ha esordito il 25 agosto 2013 contro il Bologna sotto la guida di Rafa Benitez, da esterno offensivo. Ma è stato Maurizio Sarri, nel 2016, a trasformarlo in attaccante centrale dopo l’infortunio di Arkadiusz Milik, rivoluzionandone la carriera.

Da allora, Mertens è diventato simbolo e anima del Napoli, segnando 113 reti solo in Serie A e portando il numero 14 nel cuore dei tifosi. Anche se non ha partecipato ai titoli vinti nel 2023 e 2025, il suo contributo alla storia della squadra è stato riconosciuto e celebrato con calore.

Napoli, casa per sempre

Il legame con Napoli va ben oltre il campo da gioco. Mertens, che oggi gioca in Turchia con il Galatasaray, ha continuato a vivere il legame con la città. Ha raccontato di avere ancora casa a Napoli, affacciata sul mare di Posillipo, e di voler tornare a viverci una volta terminata la carriera: “Abbiamo tenuto la casa per quello, perché per me andare a casa significa venire qui. Sono qui da qualche giorno e mi sto godendo il tempo andando in barca, il cibo, tutto. Napoli mi ha dato tanto: la mia personalità, un figlio. Noi abbiamo avuto Ciro qua e mi piacerebbe avere anche la bimba qua“.

Un’idea, questa, che ribadisce anche parlando con i giornalisti: “Napoli è casa mia. Giuro che sono tornato da Istanbul e la prima cosa che ho fatto è stata aprire il terrazzo per la vista che abbiamo. Questi sono tutte le mattine i miei momenti”.

L’eredità di un figlio del Vesuvio

Più che una cittadinanza, quella di Mertens è una consacrazione affettiva. Il suo passaggio da calciatore straniero a figlio adottivo di Napoli è stato naturale, scandito dai gesti in campo, dalla scelta del nome del figlio – Ciro Romeo, un omaggio diretto alla città – e da una filosofia di vita che rispecchia lo spirito partenopeo.

In un calcio globalizzato e spesso distante dalla gente, Mertens ha saputo incarnare l’anima di Napoli, ricevendone in cambio amore eterno. Da oggi, tutto questo ha anche una forma ufficiale: la cittadinanza onoraria.

Domenico Ferraro

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