Tre ai domiciliari per sfruttamento della prostituzione nei centri massaggi di Scafati e Salerno

Una coppia di coniugi, titolari di due centri massaggi, e un loro dipendente sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di sfruttamento della prostituzione. Resta invece a piede libero una quarta persona, ritenuta marginale nell’inchiesta, ovvero la segretaria. La misura cautelare è stata confermata dalla Corte di Cassazione, che ha dichiarato inammissibili i ricorsi della difesa, rendendo definitivo quanto già disposto dal Tribunale del Riesame di Salerno. Quest’ultimo, a sua volta, aveva accolto l’appello della Procura di Nocera Inferiore, annullando la precedente misura non custodiale stabilita dal Gip dopo un interrogatorio preventivo.

L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Maria Teresa Miraglia, prese il via a febbraio 2024 a seguito della segnalazione di un cittadino a Scafati, insospettito dal via vai continuo presso un centro massaggi. Le Fiamme Gialle avviarono quindi una serie di servizi di osservazione e pedinamento, che portarono successivamente all’installazione di telecamere nascoste all’interno del locale. Le immagini raccolte hanno permesso di documentare le attività illecite.

Dalle indagini emerse che, attraverso annunci online su portali specializzati, i centri offrivano “massaggi”, ma in realtà proponevano vere e proprie prestazioni sessuali. I prezzi partivano da 100 euro in su. Dopo l’intervento a Scafati, gli investigatori scoprirono un secondo centro attivo a Salerno, nella zona Carmine, dove si svolgeva la medesima attività. Durante le perquisizioni furono sequestrati denaro contante (circa 3.000 euro), telefoni cellulari e dispositivi informatici.

Sarah Riera

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