Una giornata di riflessione, condivisione e fede dedicata a chi vive ai margini della società: è questo il cuore del “Giubileo delle Persone Povere”, promosso dalla Caritas Diocesana dell’Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia. L’evento si terrà sabato 21 giugno a Sorrento, in Piazza Tasso, e si inserisce nel cammino giubilare della Chiesa universale e nel Giubileo Antoniniano diocesano.
Un’iniziativa dal forte valore simbolico e spirituale, come sottolinea don Mimmo Leonetti, direttore della Caritas Diocesana:
“È un invito rivolto a tutti: ai sacerdoti, ai volontari, a chi vive situazioni di disagio o marginalità, a chi ha conosciuto la povertà, l’abbandono o l’emarginazione, ma anche a chi desidera vivere un’esperienza autentica di fraternità”.
Un cammino di speranza
La giornata si aprirà alle 9:30 in Piazza Tasso, cuore della città di Sorrento. Da lì prenderà il via un pellegrinaggio che attraverserà via Correale e Piazza Sant’Antonino, per concludersi alla Basilica di Sant’Antonino, dove si terrà alle 10:30 la concelebrazione eucaristica presieduta da Monsignor Francesco Alfano, animata dalla Caritas.
Seguiranno una visita guidata della Cattedrale di Sorrento alle 12:00, e infine un pranzo self-service alle 13:00 nei locali dell’Oratorio della Cattedrale. Dopo il pranzo è prevista la partenza dei partecipanti.
Partecipazione aperta a tutti
Il Giubileo si rivolge non solo a chi è impegnato nella carità o nella pastorale sociale, ma anche e soprattutto a chi vive la povertà sulla propria pelle: senzatetto, disoccupati, stranieri, persone in percorsi terapeutici o provenienti dal carcere, oltre a tutti coloro che portano nel silenzio il peso della propria fragilità.
Per chi avesse difficoltà a raggiungere Sorrento, la Caritas Diocesana mette a disposizione un servizio di supporto: è possibile contattare il numero 081 8701702 o inviare una e-mail a segreteria@caritasdiocesanasorrento.it.
Un’occasione di incontro e preghiera, nel segno della solidarietà e della dignità di ogni persona, affinché nessuno si senta escluso dalla speranza.