Una strada panoramica, ma tristemente nota per l’alto numero di incidenti, anche mortali, che si verificano lungo il suo tracciato. Pimonte è in prima linea per la sicurezza di quest’arteria: si è svolto infatti nei giorni scorsi al Comune un incontro operativo di alto profilo con due funzionari del Provveditorato interregionale alle Opere Pubbliche, finalizzato a discutere della situazione attuale e dei futuri interventi possibili per migliorare la sicurezza lungo l’intero tracciato di quest’arteria di competenza provinciale.
Tra i promotori di quest’evento il sindaco Francesco Somma, l’assessore Alberto Grosso e l’ingegnere Leopoldo Iovino, tecnico e volontario civico che dal 9 marzo 2012 – giorno in cui perse suo figlio Eugenio, appena diciannovenne, a causa di un incidente stradale sull’ex SS366 – dedica ogni energia alla prevenzione degli incidenti e alla promozione della cultura della sicurezza stradale..
A questo momento di confronto è seguito un sopralluogo dettagliato su tutta la tratta, con l’obiettivo di evidenziare in modo tecnico e puntuale le criticità più gravi e proporre soluzioni concrete. Uno degli aspetti più delicati emersi riguarda la presenza di ostacoli fissi ai margini della carreggiata: pali della pubblica illuminazione, sostegni per linee elettriche e telefoniche, cartelloni pubblicitari.
In caso di incidente, questi elementi diventano veri e propri “muri di cemento” che amplificano la pericolosità della strada, aumentando la probabilità di esiti fatali. “La sicurezza stradale è una priorità assoluta per questa amministrazione – afferma il sindaco Somma – Abbiamo il dovere di tutelare i nostri cittadini e chi percorre questa arteria ogni giorno.
Non possiamo più permettere che la provinciale 366 venga ricordata solo per le tragedie che ha causato. Con questo sopralluogo e con l’apertura di un dialogo tecnico-istituzionale diretto, vogliamo imprimere una svolta concreta”. A fargli eco, l’assessore ai lavori pubblici Alberto Grosso: “Stiamo lavorando in sinergia con tutti gli enti competenti, consapevoli che la sicurezza stradale non può più essere rinviata – commenta – Sappiamo dove intervenire e lo faremo con la determinazione di chi non vuole più piangere altre vittime. Ringraziamo l’ingegnere Iovino per il suo supporto continuo, professionale e umano: è un esempio per tutti”.
Infatti, a sostenere e ispirare gran parte di questo percorso è l’azione instancabile dell’ingegnere Leopoldo Iovino, cittadino di Pimonte che ha trasformato il dolore più profondo in un motore di impegno civile. Da oltre dieci anni studia, denuncia e propone soluzioni tecniche e legislative per ridurre la mortalità stradale, collaborando con enti, comuni, regioni e anche con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Non c’è nulla di più devastante della perdita di un figlio. Ma se posso trasformare questo dolore in uno strumento per salvare anche solo una vita, allora il mio impegno ha senso – ha dichiarato – Questa strada deve diventare un simbolo di rinascita, non più di morte”.
Francesco Fusco