Le mani sugli appalti pubblici del Comune di Sorrento: è questo il cuore dell’inchiesta che ha portato a un nuovo clamoroso sviluppo con sedici arresti notificati oggi dalla Guardia di Finanza di Torre Annunziata. Tra i destinatari delle misure cautelari – suddivise tra carcere e domiciliari – figurano dirigenti e funzionari del Comune, imprenditori locali e ancora una volta l’ex sindaco Massimo Coppola, già finito in manette lo scorso maggio per avere ricevuto una tangente. Ora, per lui, scatta una seconda ordinanza, che conferma il ruolo di vertice di quello che gli inquirenti definiscono senza mezzi termini il “sistema Sorrento”.
Un sistema corruttivo radicato nel cuore della Costiera
Secondo quanto emerso dalle indagini della Procura di Torre Annunziata, coordinate dal procuratore Nunzio Fragliasso, la mazzetta da 6mila euro ricevuta da Coppola non era un caso isolato ma solo la punta dell’iceberg di una gestione sistematica e consolidata della corruzione.
Il procuratore parla infatti di “un inquietante e consolidato sistema corruttivo – in precedenza mai oggetto di investigazioni presso i comuni della costiera sorrentina – impiantato e gestito dal sindaco della Città di Sorrento, Massimo Coppola, con la complicità dei suoi sodali”. Tra questi emerge con particolare evidenza il nome di Raffaele Guida, noto come “Lello il Sensitivo”, cartomante e considerato figura chiave nella gestione degli affari del gruppo.
Appalti truccati, Pnrr e fondi regionali nel mirino
Le gare d’appalto manipolate riguardavano procedure ad evidenza pubblica per opere finanziate anche con fondi del Pnrr e con risorse regionali, un dettaglio che aggrava ulteriormente il quadro accusatorio. I progetti finivano regolarmente nelle mani di imprenditori già coinvolti nel sistema, che venivano “premiati” grazie a un meccanismo collaudato.
“Il sistema inquinava le procedure di affidamento catalizzando l’aggiudicazione delle stesse agli imprenditori risultati già ‘rodati’ al sistema corruttivo”, ha spiegato Fragliasso, sottolineando come gli imprenditori estranei al giro, col tempo, abbiano preferito non partecipare più, di fronte all’evidente chiusura del mercato locale.
La testimonianza chiave dell’imprenditore stremato
Le indagini sono partite dalla denuncia di un imprenditore locale che ha trovato il coraggio di ribellarsi. Un gesto estremo, arrivato dopo un lungo periodo di sofferenza psicologica. Il procuratore Fragliasso ha rivelato che l’uomo “era esausto, stanco e pronto a suicidarsi non riuscendo più a tenere fede agli impegni”. La sua testimonianza si è rivelata cruciale per far emergere i meccanismi attraverso i quali venivano assegnati gli appalti.
Tutti i nomi degli arrestati
Ecco l’elenco completo delle sedici persone raggiunte da misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta:
- Massimo Coppola – ex sindaco di Sorrento (custodia cautelare in carcere, seconda ordinanza confermata dal Riesame)
- Raffaele Guida – detto “Lello il Sensitivo” (custodia cautelare in carcere)
- Vincenzo Sorrentino – ex consigliere comunale (indagato per peculato e corruzione)
- Danilo Amitrano – legale rappresentante della società La Fenice
- Filippo Di Martino – capo dell’Ufficio Tecnico Comunale
- Luigi Desiderio – tecnico del Comune di Sorrento
- Mario Parlato – imprenditore coinvolto nella gestione degli appalti
- Aniello Vanacore – imprenditore (uno dei due omonimi)
- Luigi Todisco – imprenditore
- Raffaele Guarino – imprenditore
- Alessandro Di Domenico – imprenditore
- Donato Sarno – dirigente del settore Cultura del Comune
- Graziano Maresca – ingegnere comunale
- Martina Malvone – funzionaria comunale
- Maria Grazia Caiazzo – funzionaria comunale
- Gennaro Esposito – professionista indagato per appalti sospetti
Le accuse: corruzione, peculato, turbativa d’asta
I reati ipotizzati a vario titolo nei confronti dei 16 indagati sono corruzione, peculato e turbata libertà degli incanti. Gli episodi documentati coprono il triennio 2022-2024 e coinvolgono un ampio spettro di appalti pubblici banditi e assegnati dal Comune di Sorrento.
Le ordinanze sono state firmate dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della locale Procura, che ha coordinato l’operazione delle Fiamme Gialle, la cui attività investigativa è stata pubblicamente elogiata dal procuratore Fragliasso.
Il ruolo centrale di Coppola nella rete illecita
Dopo il primo arresto avvenuto in flagranza il 21 maggio, mentre intascava una mazzetta da 6mila euro in un ristorante della Penisola sorrentina, per l’ex sindaco Massimo Coppola è arrivata una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, era lui a gestire in prima persona le dinamiche corruttive all’interno dell’amministrazione pubblica.
“Non si trattava di un episodio isolato – ha dichiarato Fragliasso – ma di un vero e proprio sistema collaudato, proseguito per anni”. Un sistema che ha influenzato profondamente le scelte politiche e amministrative della città di Sorrento, trasformando la gestione pubblica in un terreno fertile per clientelismo, affarismo e illegalità diffusa.
Bianca Di Massa










