La terra trema ancora nei Campi Flegrei: scossa di magnitudo 4.0 avvertita in tutta Napoli e provincia

Epicentro localizzato tra Pozzuoli e Napoli, profondità di 2,5 km. Nessun danno, ma evacuazioni, trasporti sospesi e paura tra i cittadini. In corso uno sciame sismico con oltre 12 scosse registrate. Sospesi i collegamenti ferroviari e sgomberata la sede d’ingegneria della Federico II

Dopo alcuni giorni di tregua, la terra è tornata a tremare nei Campi Flegrei, con una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.0 registrata questa mattina alle ore 9:14. L’evento, avvertito distintamente in tutta la città di Napoli e in diversi comuni della provincia, ha generato paura tra la popolazione, ma non si registrano al momento danni a persone o edifici.

L’evento sismico: magnitudo 4.0, epicentro tra Pozzuoli e Napoli

Secondo i dati forniti dall’Osservatorio Vesuviano e dall’INGV, l’epicentro è stato localizzato in mare, nel tratto antistante via Napoli, nel comune di Pozzuoli, a una profondità di circa 2,5 chilometri. Si tratta della stessa area già interessata da eventi sismici nei mesi precedenti. La mappa dell’accelerazione al suolo ha registrato i valori più elevati tra le zone di Dazio e La Pietra, con una rapida attenuazione verso le aree periferiche.

Il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Di Vito, ha dichiarato: «Alle 9:14 si è registrato un nuovo evento di magnitudo 4 ai Campi Flegrei. Tutti gli altri parametri proseguono con le stesse caratteristiche: sollevamento al Rione Terra a 1,5 cm al mese, degassamento sostenuto e localizzazione coerente con la zona attiva».

Sciame sismico in corso: oltre 12 scosse registrate

L’evento principale delle 9:14 è stato preceduto e seguito da diverse scosse di assestamento, in un vero e proprio sciame sismico iniziato alle 8:51, con almeno dodici eventi registrati nell’arco di poche ore. Le scosse, sebbene di intensità inferiore, sono state comunque avvertite dalla popolazione già provata dalla lunga sequenza sismica degli ultimi mesi.

La direttrice del Dipartimento Vulcani dell’Ingv, Francesca Bianco, ha commentato: «È un’area che si è già attivata in passato. Questa è un’ulteriore manifestazione della crisi bradisismica in atto, legata al continuo sollevamento della crosta terrestre».

Panico e precauzioni: evacuazioni e trasporti sospesi

In città si sono registrate scene di paura ma senza panico generalizzato. La scossa è stata sentita distintamente in ogni quartiere di Napoli, dal Vomero al centro storico, da Ponticelli a Secondigliano, fino a Capodichino. Anche i comuni limitrofi – Pozzuoli, Quarto, Arzano, Torre del Greco – hanno segnalato il sisma. In alcuni casi, come riferito da numerosi cittadini sui social, «si è mosso tutto l’armadio», «scossa fortissima», «sentita chiaramente».

Per ragioni di sicurezza è stata evacuata la sede della facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II a Fuorigrotta, come accaduto in precedenti eventi sismici di pari intensità.

Gravi i disagi alla circolazione ferroviaria: l’Eav ha sospeso i collegamenti della Cumana e della Circumflegrea per effettuare le necessarie verifiche tecniche alle infrastrutture. Interruzioni e ritardi anche per le linee gestite da Rfi, inclusi i treni regionali, Intercity e Alta Velocità, che potranno subire cancellazioni e limitazioni di percorso.

Nessun danno segnalato, ma l’allerta resta alta

Le prime verifiche da parte della Protezione Civile e delle amministrazioni locali di Pozzuoli e Bacoli non hanno rilevato danni a persone o cose. Lo hanno confermato anche i sindaci Luigi Manzoni (Pozzuoli) e Josi della Ragione (Bacoli), in contatto diretto con la struttura tecnica e con l’Osservatorio.

«Dalle prime verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia non risultano danni segnalati», si legge in una nota ufficiale della Protezione Civile nazionale, che segue l’evolversi dello sciame in corso.

Anche il centro di accoglienza di via Terracina è stato momentaneamente chiuso, mentre il mercatino dell’ex base Nato prosegue senza particolari problemi.

Segnalazioni in otto province e tre regioni

L’evento delle 9:14 è stato avvertito anche a grande distanza dall’epicentro, sebbene con intensità bassa (grado 1). Il sistema “Hai Sentito Il Terremoto” dell’Ingv ha raccolto segnalazioni da 57 comuni in otto province di tre regioni: Latina, Frosinone, Isernia, Campobasso, Caserta, Avellino, Benevento e Salerno, oltre ovviamente a tutta l’area metropolitana di Napoli.

Il confronto con gli eventi precedenti e la sorveglianza costante

L’ultimo evento sismico di rilievo nella stessa zona si era verificato il 30 giugno 2025, con una magnitudo di 4.6, identica a quella del 13 marzo, considerata la più forte degli ultimi quarant’anni. L’attuale scossa, pur con intensità minore, riaccende le preoccupazioni legate alla crisi bradisismica dei Campi Flegrei, un’area soggetta a frequente attività sismica legata al sollevamento del suolo vulcanico.

Le autorità locali e i centri di monitoraggio sono al lavoro per raccogliere dati, valutare gli sviluppi e fornire aggiornamenti in tempo reale. La popolazione è invitata a mantenere la calma, seguire i canali ufficiali e a non intasare le linee di emergenza se non per effettive necessità. Sebbene non si siano registrati danni, l’evento conferma l’instabilità dell’area flegrea, e l’importanza di una sorveglianza costante per garantire la sicurezza pubblica.

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