Una vera e propria guerriglia urbana in pieno centro cittadino, tra tifosi della stessa squadra, in pieno giorno e con gravi ripercussioni sull’ordine pubblico. È questo il quadro emerso dalla conferenza stampa tenuta dalla Procura di Torre Annunziata, in cui è stato reso noto l’esito di una vasta operazione di polizia condotta a Torre del Greco, nel Napoletano, in seguito ai disordini registrati lo scorso 26 gennaio 2025, durante l’incontro calcistico tra Turris e Sorrento. Le indagini hanno svelato che all’origine dei fatti c’era una spaccatura interna alla tifoseria locale, legata alla rottura del gemellaggio con la tifoseria della Nocerina.
Il retroscena: lo scontro tra fazioni rivali della tifoseria Turris
Secondo quanto riferito dal procuratore Nunzio Fragliasso, affiancato in conferenza dal sostituto procuratore Andreana Ambrosino e dal dirigente del commissariato di Torre del Greco, Stefano Losco, la violenza del 26 gennaio sarebbe riconducibile a tensioni interne tra due gruppi di ultrà della Turris. A scontrarsi, infatti, furono i membri del gruppo “Hijos de Barrios” e quelli del gruppo “Ultras Torre del Greco”, divisi da posizioni opposte circa l’opportunità di interrompere lo storico gemellaggio con i tifosi della Nocerina.
Le misure cautelari: tre in carcere, due ai domiciliari e diciassette con divieto di dimora
L’inchiesta, avviata dopo la segnalazione di una rissa tra ultrà nel centro cittadino, ha portato all’emissione di 22 ordinanze cautelari eseguite dalla Polizia di Stato del Commissariato di Torre del Greco. Nel dettaglio:
- 3 persone sono state condotte in carcere presso la Casa Circondariale “G. Salvia” di Napoli;
- 2 soggetti sono finiti agli arresti domiciliari;
- 17 individui sono stati raggiunti dalla misura del divieto di dimora nel Comune di Torre del Greco e dall’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria in occasione di ogni partita casalinga e in trasferta della Turris.
Uno degli indagati, attualmente all’estero, non ha ancora ricevuto la notifica della misura.
La dinamica dei fatti: la guerriglia urbana del 26 gennaio
Il violento scontro è avvenuto intorno alle ore 16.45 del 26 gennaio, in una zona centrale e densamente abitata di Torre del Greco, distante dallo stadio. Il teatro della rissa è stato corso Vittorio Emanuele, nei pressi del noto Bar La Torre. Lì, i due gruppi rivali si sono affrontati con violenza, dando vita a un conflitto che ha coinvolto suppellettili del locale, tavolini, sedie, e altri oggetti usati come armi improprie.
Secondo la ricostruzione fornita dalla procura, si è trattato di “una vera e propria aggressione preordinata”. I due gruppi si sarebbero scontrati “in più punti della sede stradale ed a più riprese”, generando panico tra i passanti e gravi disagi alla circolazione, con diversi automobilisti costretti a effettuare pericolose manovre d’inversione di marcia per sottrarsi alla violenza.
Gli oggetti usati come armi: tavolini, sgabelli, aste e caschi
La violenza, spiegano gli inquirenti, è stata aggravata dall’uso di armi improprie. Le immagini della videosorveglianza cittadina, analizzate dalla Polizia, hanno permesso di accertare che i partecipanti alla rissa hanno utilizzato: aste, caschi, cinture e oggetti atti ad offendere.
Furono utilizzati anche sedie, sgabelli e tavolini del bar, “oggetti particolarmente pesanti e pericolosi, in grado di provocare nei soggetti colpiti gravi lesioni personali”.
Le accuse: rissa, danneggiamento e lesioni aggravate
Tutti i soggetti identificati – 24 in totale, di cui 2 minorenni – sono gravemente indiziati dei reati di rissa e danneggiamento aggravato, oltre che di lesioni personali aggravate dall’uso di armi e dalla modalità dell’azione: in gruppo, con il volto travisato, e in luogo pubblico.
“L’episodio, avvenuto in zona centrale della cittadina e in pieno giorno, destò forte allarme sociale tra la popolazione residente”, si legge nella nota della procura. Le indagini, definite “serrate” e “puntuali”, hanno consentito di ricostruire la condotta violenta e minacciosa messa in atto da ciascun partecipante allo scontro.
Le misure alternative: obbligo di firma durante le partite della Turris
Per i soggetti colpiti dal divieto di dimora, la procura ha disposto anche un obbligo di firma presso la polizia giudiziaria del territorio in cui stabiliranno la propria nuova residenza. Tale obbligo dovrà essere assolto in occasione di tutti gli incontri calcistici della Turris, sia in casa che in trasferta.
“La misura – si legge ancora – è stata pensata per prevenire ulteriori episodi di violenza, legati alla partecipazione degli indagati agli eventi sportivi”, ha sottolineato la procura.
Conclusioni dell’inchiesta e prossimi sviluppi
Con questa operazione, la Procura di Torre Annunziata ritiene di aver dato una risposta concreta e tempestiva all’episodio del 26 gennaio, sottolineando l’efficacia della collaborazione tra polizia giudiziaria e autorità inquirente. Il lavoro investigativo proseguirà anche sul fronte dei due minorenni coinvolti, la cui posizione verrà trattata separatamente, in ambito di giustizia minorile.
Al momento non si esclude che possano emergere ulteriori responsabilità o sviluppi collegati ad altri episodi di violenza calcistica o contrasti tra tifoserie organizzate, su cui le forze dell’ordine mantengono alta l’attenzione.