Castellammare, stazioni chiuse: Eav scarica la responsabilità su Regione e Comuni

È in corso il completamento del raddoppio della tratta tra Moregine e Castellammare Centro, un’opera che, secondo quanto dichiarato da Eav, terminerà entro la fine del 2026. Parallelamente, sono in corso i lavori per la stazione di Pioppaino. La società ricorda di aver aperto un tavolo tecnico con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Vicinanza, che ha “individuato le opere strategiche, richieste dal Comune, che sono più aderenti allo sviluppo della città di Castellammare“. Tra queste rientrano la riqualificazione della stazione di Castellammare Centro, per cui “è in corso la progettazione esecutiva“, e l’ascensore inclinato verso la collina del Solaro, per cui “a settembre 2025 sarà convocata la Conferenza di Servizi”. Inoltre, la nuova stazione Stabia Scavi entrerà in funzione da “ottobre 2025“.

Nel frattempo, resta aperta la questione della riattivazione delle stazioni dismesse sul territorio stabiese. A sollevare la questione è stato il deputato del Movimento Cinque Stelle, Gaetano Amato, che ha sollecitato l’interessamento della Prefettura di Napoli, dopo che il consiglio comunale di Castellammare aveva approvato all’unanimità due mozioni per chiedere la riapertura degli impianti chiusi.

La risposta dell’Eav, trasmessa alla Prefettura, ricalca in gran parte quella già inviata al consiglio comunale, con alcune precisazioni. La società ha spiegato che l’apertura di una qualsiasi stazione “comporta un allungamento dei tempi di percorrenza sulla direttrice (Napoli-Sorrento, in questo caso) stimabile in 4/5 minuti, tra decelerazione, servizio viaggiatori ed accelerazione e richiederebbe un costo di esercizio di circa 400 mila euro, tra presenziamento e manutenzione”.

Per quanto riguarda le singole fermate, Eav è netta: la stazione Castellammare Terme, dismessa da oltre 20 anni, “era interessata da un flusso di viaggiatori del tutto trascurabile” e il suo ripristino costerebbe “circa 20 milioni di euro”. Tuttavia, “la riapertura della fermata Terme, nella previsione di una rivitalizzazione dell’area, può apparire opportuna ma necessita quindi di un finanziamento straordinario regionale per rimettere in sesto la struttura per poter poi fare una gara, aggiudicare i lavori ed eseguirli”. In questo senso, Eav chiarisce che “Eav ovviamente seguirà le indicazioni regionali“.

Per la fermata di Moregine, invece, si dovrà attendere il 2026: Eav valuterà se riaprire o meno la stazione considerato che si tratta di una fermata che interessa “uno scarsissimo traffico di viaggiatori”. Quanto alla fermata di Ponte Persica, la società precisa che “tecnicamente non sarebbe realizzabile nella stessa sede del vecchio impianto”.

Infine, Eav scarica sui Comuni di Castellammare e Vico Equense la responsabilità della chiusura delle fermate di Pozzano e Scrajo: “da diversi anni le amministrazioni territoriali competenti non ne hanno più richiesto l’apertura”, e aggiunge “tali impianti richiederebbero importanti lavori di riqualificazione e quindi di specifici finanziamenti regionali. Negli attuali piani di investimento, nell’ambito dei quali è previsto l’adeguamento delle gallerie alla normativa vigente, gli impianti di Pozzano e Scrajo saranno attrezzati come uscite di emergenza dalla relativa galleria”.

Sarah Riera

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