Body-cam negli ospedali: via alla sperimentazione contro le aggressioni

Una svolta decisa per la sicurezza del personale sanitario: l’Asl salernitana ha annunciato l’introduzione delle body-cam negli ospedali dell’Agro nocerino. La decisione arriva dopo una serie di denunce da parte degli operatori di tre presidi (Nocera Inferiore, Sarno e Scafati), esasperati da aggressioni sempre più frequenti da parte di pazienti e familiari.

Le body-cam, dispositivi indossabili in grado di registrare audio e video in tempo reale, saranno sperimentate nei pronto soccorso e in altri reparti ritenuti ad alto rischio. Il materiale raccolto potrà essere messo a disposizione dell’autorità giudiziaria in caso di denuncia, contribuendo a documentare con precisione ogni episodio.

La sperimentazione non è isolata: esperienze simili sono già state avviate in altre regioni italiane con l’obiettivo di contenere il numero crescente di atti di violenza nei confronti di medici, infermieri e operatori sociosanitari. Le aggressioni, spesso verbali ma talvolta anche fisiche, si concentrano soprattutto nei contesti di maggiore pressione assistenziale, come pronto soccorso e reparti di emergenza, dove confluiscono anche pazienti del vicino Vesuviano.

Il direttore generale dell’Asl, Gennaro Sosto, ha spiegato che le body-cam fanno parte di un piano più ampio per la prevenzione: “Da un lato vogliamo garantire un ambiente di lavoro più sicuro per i professionisti della salute, dall’altro scoraggiare comportamenti aggressivi da parte degli utenti, soprattutto nei momenti di maggiore tensione”.

Oltre alla fornitura di 500 dispositivi, il pacchetto di misure comprende anche formazione del personale, campagne informative e una più stretta collaborazione con le forze dell’ordine. Le body-cam non vengono considerate una soluzione definitiva, ma un ulteriore strumento utile per proteggere chi ogni giorno lavora in prima linea.

L’Asl valuterà, durante la fase di test e monitoraggio, l’impatto delle body-cam sulla percezione di sicurezza tra gli operatori e l’eventuale effetto deterrente sull’insorgere di comportamenti violenti. Una strategia concreta per affrontare una criticità ormai strutturale, nella speranza di ridare serenità a chi cura.

Sarah Riera

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