Una vera e propria notte di violenza e terrore quella vissuta a Boscoreale nel settembre scorso, quando una banda di almeno cinque persone ha tentato di mettere a segno una serie di furti e ha aggredito un uomo disabile per garantirsi la fuga. A distanza di mesi, le indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Boscoreale, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, hanno portato all’arresto di un giovane di 21 anni, di nazionalità serba, rintracciato nel quartiere Secondigliano di Napoli. Il ragazzo è ora gravemente indiziato di tentato furto in abitazione, rapina aggravata e lesioni personali. Il suo presunto complice è ancora ricercato, così come altri membri della banda, al momento rimasti ignoti.
I fatti di Boscoreale: furti, fuga e aggressione
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, tutto è iniziato con due tentativi di furto in abitazione, perpetrati in orario serale in una zona periferica e di campagna di Boscoreale. I malviventi avrebbero agito a volto coperto, utilizzando armi improprie e tentando di forzare l’ingresso di due abitazioni. Entrambi i colpi sarebbero però falliti per l’arrivo inaspettato dei proprietari.
Scoperti mentre cercavano di entrare in casa, i componenti della banda si sarebbero dati alla fuga con estrema violenza. Secondo la ricostruzione, per assicurarsi la fuga, avrebbero bloccato una donna di trent’anni, rapinandola della sua autovettura. A bordo dell’auto c’era anche un anziano con gravi disabilità — identificato come lo zio della donna — che sarebbe stato scaraventato fuori dall’abitacolo. Nel tentativo di fuggire più rapidamente, i malviventi avrebbero anche cercato di investirlo con l’auto appena rubata.
Il quadro indiziario e le prove raccolte
Determinante, per arrivare all’identificazione degli autori, è stato il lavoro investigativo svolto dai Carabinieri della Stazione di Boscoreale. Gli inquirenti hanno ricostruito la dinamica grazie a tre diversi elementi chiave:
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le immagini dei circuiti di videosorveglianza presenti sia nelle aree residenziali che in quelle rurali,
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le testimonianze delle vittime e di alcuni presenti al momento dell’aggressione,
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il rinvenimento di tracce biologiche sui berretti utilizzati dai rapinatori per travisarsi.
Proprio l’analisi del DNA e la comparazione dei reperti hanno fornito agli investigatori gravi indizi di colpevolezza nei confronti del giovane arrestato e del suo connazionale, anche lui destinatario della medesima misura cautelare ma attualmente latitante.
L’arresto a Secondigliano e la misura cautelare
Nella mattinata odierna, i Carabinieri hanno localizzato e fermato il ventunenne serbo nel quartiere Secondigliano di Napoli. L’arresto è avvenuto in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica.
Dopo il fermo e l’espletamento delle formalità di rito, il giovane è stato trasferito presso la casa circondariale di Napoli Poggioreale G. Salvia, dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria. Intanto proseguono le ricerche dei complici, tra cui l’altro giovane serbo destinatario della stessa misura, e almeno tre altri soggetti ancora non identificati, sospettati di aver preso parte all’azione criminosa.