Fine settimana senza treni Circum tra Poggiomarino e Sarno. Lavori straordinari sulla tratta

È accaduto ancora. E non è più una notizia straordinaria, ma una tragica e sconfortante routine. Dalle ore 17 di venerdì 25 luglio, la circolazione ferroviaria della linea Circumvesuviana tra le stazioni di Poggiomarino e Scafati è stata interrotta a causa dell’ennesimo inconveniente tecnico. A comunicarlo è stata l’Eav – l’Ente Autonomo Volturno – che ha annunciato come i treni diretti da Napoli limitino le loro corse fino a Scafati e, viceversa, quelli in partenza per Napoli abbiano origine sempre dalla stessa stazione, lasciando isolata Poggiomarino.

Una breve nota, quella di Eav, che non spiega la natura del guasto e che si somma a una catena interminabile di segnalazioni, sospensioni, ritardi, corse saltate, carrozze soppresse. Mentre i cittadini, ormai stremati, attendono invano un treno che arrivi e che li riporti a casa o al lavoro, senza sapere se e quando ci sarà.

Treni interrotti, passeggeri abbandonati

Lo stop sulla tratta Poggiomarino-Scafati non è che l’ultimo episodio di una lunga lista di malfunzionamenti che affliggono la Circumvesuviana. L’interruzione della linea, sopraggiunta improvvisamente nel tardo pomeriggio, ha lasciato centinaia di pendolari a piedi in una fascia oraria particolarmente delicata per chi torna dal lavoro o si sposta per motivi familiari.

Nessun servizio sostitutivo è stato annunciato tempestivamente, nessuna assistenza è stata visibilmente garantita nelle stazioni coinvolte. E ancora una volta a farne le spese sono stati studenti, lavoratori, anziani, turisti, cittadini comuni che ogni giorno – per necessità e non per scelta – affidano i loro spostamenti a una rete ferroviaria che si mostra sempre più inaffidabile e abbandonata a se stessa.

Guasti, ritardi, deragliamenti: un bollettino di guerra

La Circumvesuviana è ormai sinonimo di disservizi. Solo nelle ultime settimane si sono registrati numerosi episodi che mettono a nudo l’inadeguatezza di una linea ferroviaria fondamentale per il territorio campano:

  • 10 luglio 2025: treno bloccato nella galleria tra Pioppaino e Castellammare per guasto all’impianto elettrico, decine di passeggeri costretti a scendere e camminare al buio lungo i binari;

  • 4 luglio 2025: soppressione improvvisa di sei corse tra Napoli e Sarno per mancanza di personale e convogli fuori uso;

  • 26 giugno 2025: treno deragliato a Torre del Greco (nessun ferito), con la circolazione interrotta per ore e decine di viaggiatori abbandonati nelle stazioni;

  • 15 giugno 2025: cancellazioni a raffica sulla linea per Baiano per guasti ai passaggi a livello.

Un’intera popolazione, quella vesuviana, è ostaggio di un sistema che non garantisce nemmeno i servizi essenziali, mentre le istituzioni restano immobili, e l’Eav si limita a bollettini laconici che annunciano disastri con la stessa freddezza con cui si dà il meteo.

Una linea che perde credibilità

Un tempo fiore all’occhiello della mobilità campana, la Circumvesuviana è oggi un simbolo del degrado infrastrutturale e della cattiva gestione. Treni vecchi, infrastrutture obsolete, personale ridotto all’osso, investimenti promessi e mai mantenuti: il mix perfetto per una crisi sistemica.

E se da una parte si investe nella promozione turistica del Vesuvio e della costiera, dall’altra si dimentica che senza trasporti efficienti non esiste sviluppo. La Circumvesuviana dovrebbe essere il ponte tra le città e i paesi dell’hinterland vesuviano, la via di collegamento con i siti archeologici più visitati del mondo, con le università, gli ospedali, le scuole. Invece è diventata una lotteria, in cui ogni giorno migliaia di cittadini sperano soltanto di non restare bloccati.

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