“Lasciano più che perplessi l’assordante silenzio della stampa di sinistra e il sostanziale immobilismo degli organi inquirenti di fronte ad accuse circostanziate sull’infiltrazione della criminalità organizzata nella macchina amministrativa di Castellammare di Stabia”. È quanto denuncia Severino Nappi, capogruppo della Lega in Consiglio regionale e vice coordinatore del partito in Campania, con un intervento che punta il dito contro quella che definisce una gestione a “doppia velocità” delle questioni legate alla legalità.
Nappi sottolinea come tali accuse siano emerse anche durante l’ultimo Consiglio comunale, ma senza che ci sia stato un seguito mediatico o giudiziario rilevante:
“Come mai questa volta non si attivano le consuete casse di risonanza? Perché mancano gli interventi dei paladini dell’antimafia, così solerti in passato?”
Il riferimento è all’inchiesta che portò nel 2022 allo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose:
“Allora – ricorda Nappi – Pd e alleati misero nel mirino l’amministrazione di centrodestra. Eppure, nel 2023 i giudici annullarono lo scioglimento e, a giugno 2024, fu ribaltata anche la sentenza di incandidabilità dell’ex presidente del Consiglio comunale.”
“Liste infarcite di nomi sospetti”
Nappi accusa l’attuale maggioranza cittadina, di centrosinistra, di aver ignorato quelle sentenze e, durante la campagna elettorale, di aver inserito in lista figure “quantomeno sospette”, pur presentandosi come paladini della legalità.
“Adesso che nel mirino c’è un’amministrazione di sinistra, tutto tace. Ma non ci illudano: la Lega continuerà a chiedere chiarezza. La lotta alla camorra non conosce fasi alterne né doppi standard. Non ha, non può e non deve avere colore politico.”