L’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano non sarà processato per il caso delle chiavi d’oro di Pompei, consegnategli in occasione di una visita istituzionale dal sindaco Carmine Lo Sapio. L’Aula del Senato ha infatti detto no all’autorizzazione a procedere, respingendo la richiesta avanzata dalla magistratura che ipotizzava a carico dell’ex titolare del Collegio Romano il reato di peculato.

Il voto di Palazzo Madama e la decisione della Giunta

La decisione è arrivata dopo il voto su proposta della Giunta per le autorizzazioni e le immunità parlamentari, che aveva invitato l’Aula a negare l’autorizzazione. La posizione della Giunta è stata accolta da 112 senatori, mentre 57 si sono espressi in senso contrario. Secondo la relazione approvata, nel caso specifico ricorre l’esimente del perseguimento del preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo.

Il valore dell’oggetto e la ricostruzione dei fatti

Il caso risale a quando il sindaco di Pompei donò a Sangiuliano una chiave in oro del valore di 13 mila euro, simbolo della città vesuviana. Secondo l’accusa, quel dono avrebbe dovuto essere restituito al Ministero della Cultura, ma sarebbe invece scomparso. Da qui l’ipotesi di reato.

L’ex ministro, da parte sua, ha sostenuto di aver regolarizzato la posizione con due bonifici bancari effettuati a titolo di rimborso. Le chiavi, ha spiegato, non sarebbero più in suo possesso.

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