È morto all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta un uomo di 73 anni di Maddaloni, risultato positivo al virus West Nile, trasmesso dalle zanzare. Si tratta della quarta vittima in Campania e dell’ottavo decesso complessivo legato all’infezione registrato finora.
La vittima, A.A., classe 1953, era un soggetto clinicamente fragile, con pregresse patologie. Le sue condizioni si sono aggravate a causa della forma neuroinvasiva del virus che, sovrapponendosi al quadro clinico già compromesso, ha portato a un esito fatale. È il secondo decesso a Maddaloni nel giro di poche settimane, dopo quello di un ottantenne avvenuto sempre nel medesimo ospedale.
Un territorio favorevole alla diffusione del virus
Nonostante Maddaloni disti circa 60 chilometri dal litorale, la zona è attraversata dall’acquedotto Carolino (noto anche come acquedotto di Vanvitelli), che collega le sorgenti del Monte Taburno alla Reggia di Caserta. Questa particolare conformazione territoriale, unita alla presenza di uccelli selvatici e migratori e di acque stagnanti, crea condizioni favorevoli alla proliferazione delle zanzare comuni, principali vettori del virus.
Di conseguenza, l’intera area casertana, dalle zone costiere alle aree interne, si conferma endemica per il virus. Le autorità sanitarie locali e regionali continuano a raccomandare misure di prevenzione, come la disinfestazione mirata a cura dei Comuni e delle Asl, e l’uso domestico di zanzariere, repellenti e dispositivi di protezione individuale.
Nessun focolaio, ma casi in aumento: nuovo decesso nell’Agro aversano
Al momento non è stato individuato un cluster, ma sono in corso approfondite indagini epidemiologiche, anche nell’area di Trentola Ducenta, da dove proveniva un altro paziente, un uomo di 68 anni, morto ieri nel reparto di rianimazione dell’ospedale Moscati di Aversa. Nella giornata di oggi, inoltre, si registrano altri due casi positivi al virus, uno dei quali in condizioni critiche.
I tre decessi recenti mostrano alcune caratteristiche comuni: tutte le vittime erano immunodepresse e affette da patologie croniche importanti. Il 72enne morto nelle ultime ore aveva anch’egli un quadro clinico gravemente compromesso. Secondo gli accertamenti in corso, le condizioni generali di salute dei pazienti—che li costringevano a restare in casa quasi ininterrottamente, tranne che per necessità sanitarie—suggeriscono che il contagio possa essere avvenuto all’interno delle abitazioni, per mezzo di zanzare infette.
Questi insetti, infatti, diventano portatori del virus dopo aver punto uccelli selvatici specifici, che agiscono da serbatoio naturale del West Nile. In tutti i pazienti deceduti si sono manifestati sintomi simili, tra cui encefaliti e febbre persistente, segni della variante neuroinvasiva dell’infezione.