Usura, San Vitaliano e Scisciano: interessi fino al 240%. Le vittime nel libro mastro dell'aguzzino

Un prestito di 1.500 euro, richiesto da un operatore della Croce Rossa di San Giovanni a Teduccio, si è trasformato in un incubo lungo cinque anni, culminato in una vicenda di usura ed estorsione. La vittima, 36 anni, ha raccontato di essere finita in una spirale di debiti e minacce da parte di Vincenzo Siano, 46 anni, e della moglie Giuseppina Mennella, 42 anni, entrambi di Portici e già noti alle forze dell’ordine.

Secondo le indagini dei carabinieri di Poggioreale, la coppia avrebbe progressivamente aumentato le richieste economiche, fino a raggiungere circa 6.000 euro, spingendo l’uomo a consegnare bancomat, beni di famiglia, l’auto e le chiavi di un appartamento. Anche la liquidazione della madre e la pensione del padre sarebbero state prelevate dai presunti usurai. Siano avrebbe inoltre creato un creditore fittizio per simulare ulteriori debiti e mantenere la vittima sotto pressione.

La denuncia è partita dopo la chiamata del padre della vittima al 112. I militari sono intervenuti e hanno arrestato la coppia, fermata mentre si trovava sull’auto sottratta all’uomo e una complice di 28 anni stava per consegnare ulteriore denaro.

Le accuse sono di estorsione aggravata. Il caso riporta l’attenzione sul fenomeno dell’usura mascherata da aiuto, spesso radicata in ambiti familiari o amicali, e sulle difficoltà che le vittime incontrano nel denunciare.

Pietro Nicosia

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