Torre Annunziata, rifiuti sul fondale marino: sequestrato impianto di mitilicoltura

Un intero impianto di mitilicoltura situato in località Punta Oncino è stato sequestrato nei giorni scorsi dalla Guardia Costiera, al termine di un’articolata attività d’indagine che ha portato alla scoperta di gravi violazioni ambientali.

L’operazione è stata condotta dai militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Torre Annunziata, con la collaborazione del 2° Nucleo Operatori Subacquei della Guardia Costiera di Napoli.

Rifiuti e materiali abbandonati sul fondale

Le indagini hanno permesso di accertare la presenza, sul fondale marino, di rifiuti plastici, cime in disuso e blocchi di cemento, residui riconducibili all’impianto di allevamento. In seguito a questi riscontri, è scattato il sequestro dell’intera area demaniale marittima concessa, pari a uno specchio acqueo di circa 73.650 metri quadrati.

Rilievi con sommozzatori e ROV

Le attività di ricerca e documentazione dei rifiuti sono state svolte sia mediante immersioni degli operatori subacquei sia attraverso l’utilizzo di un ROV (Remotely Operated Vehicle), che ha consentito un’accurata esplorazione dei fondali.

Denunce e indagini in corso

A conclusione delle operazioni, i responsabili dell’impianto sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. L’impianto, seppur regolarmente concesso in uso, versava in condizioni tali da compromettere l’equilibrio ambientale dell’area marina.

Salvaguardia dell’ambiente marino

L’intervento si inserisce nell’ambito della costante azione di controllo e tutela dell’ecosistema marino portata avanti dalla Guardia Costiera, che ribadisce la propria attenzione alla salvaguardia delle risorse ittiche e, di conseguenza, alla salute del consumatore finale.

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