Sono puntati su un tubolare spezzato e su perni allentati gli occhi della Procura di Napoli e dei suoi consulenti tecnici, intervenuti oggi nel cantiere del rione Alto, dove lo scorso 25 luglio tre operai sono precipitati nel vuoto perdendo la vita. L’attenzione si è concentrata in particolare su un tubo di diversa sezione, già oggetto di una saldatura, e sul serraggio dei perni di ancoraggio dell’impianto.

Perni svitati a mano, sospetti sul montaggio

Durante le operazioni di rimozione dell’impianto, secondo quanto trapelato da fonti investigative, alcuni perni sarebbero risultati così lenti da poter essere svitati a mano, senza l’uso di alcun attrezzo. Un dato che sta assumendo rilevanza nell’ambito delle indagini e che potrebbe contribuire a delineare le responsabilità per il tragico cedimento strutturale.

Gru in azione e accertamenti irripetibili

Per procedere alle attività di smontaggio è stata installata una gru di grandi dimensioni, che ha già calato a terra il montacarichi. Questa fase è stata parte dell’accertamento irripetibile disposto dalla Procura, avviato nella mattinata e concluso nel primo pomeriggio.

Le parti coinvolte

Alle operazioni hanno preso parte i consulenti tecnici nominati dagli indagati, accompagnati dai rispettivi legali: l’avvocato Zollo per l’imprenditore Giuseppe Pietroluongo, l’avvocato Fusco per l’imprenditore Napolitano, l’avvocato Ferraro per l’amministratore del condominio e gli avvocati Floccher e Anzelmo per il direttore dei lavori.

Il ruolo del PM e gli esiti attesi

A dirigere l’accertamento è stato il pubblico ministero Stella Castaldo, che ha incaricato il proprio consulente tecnico di stilare una relazione dettagliata entro 90 giorni. Gli accertamenti odierni si sono focalizzati su perni, bulloni e un tubolare spezzato, elementi ritenuti centrali per comprendere le cause del crollo dell’impianto.

Documenti acquisiti e irregolarità lavorative

Sul posto sono intervenuti anche gli agenti della polizia scientifica e l’Ispettorato del lavoro, che hanno acquisito la documentazione tecnica relativa all’impianto di sollevamento. Le indagini sono orientate anche a stabilire chi abbia materialmente montato l’impianto: non si esclude che a farne parte potesse essere uno dei tre operai deceduti, due dei quali risulterebbero assunti “in nero”.

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