Ha soltanto 16 anni, ma dietro di sé già una serie di colpi ben organizzati ai danni di anziani. L’ultimo, consumato il 1° agosto a Ischia, ha avuto come vittima una donna di 83 anni, raggirata con la classica tecnica del finto maresciallo. Il giovane, evaso da una comunità dove si trovava per una truffa commessa appena due giorni prima a Roma, è stato arrestato dai carabinieri dopo un’accurata attività investigativa. Con lui anche un complice adulto, un 33enne napoletano, denunciato per concorso in truffa e ricettazione.
La truffa del finto maresciallo
Tutto è iniziato con una telefonata. Una voce maschile, apparentemente autorevole, si presenta come maresciallo dei carabinieri e comunica alla donna una notizia sconvolgente: “Abbiamo arrestato sua figlia, e se vuole liberarla deve pagare una cauzione”. Spaventata, la donna segue le istruzioni. Poco dopo, il ragazzo si presenta di persona alla porta e riesce a convincerla a consegnargli tutto ciò che ha: circa 10mila euro in contanti e alcuni gioielli, tra cui una spilla d’oro e un orecchino a pendolo.
Convinta di aver agito per il bene della figlia, l’anziana si tranquillizza solo dopo averla contattata realmente. È a quel punto che si rende conto del raggiro e, insieme alla figlia, chiama subito il 112.
L’indagine immediata dei carabinieri
Scatta l’allarme alla centrale operativa di Ischia. I carabinieri della compagnia locale ricevono la descrizione dell’autore: un giovane, maglietta bianca e jeans, visto allontanarsi a piedi dopo il colpo. Una pattuglia intercetta poco dopo un ragazzo compatibile con la descrizione. Durante il controllo del suo smartphone, emergono prove schiaccianti.
Tra i contatti compare un nome emblematico: “Arsenio Lupen”, evidente richiamo ironico al celebre ladro dei romanzi. Ma ciò che incastra definitivamente il sedicenne sono le chat WhatsApp, dove appaiono le foto del bottino appena sottratto e un messaggio agghiacciante: “Sta carica la vecchia tiene 100 anni non preoccuparti”.
La fuga da una comunità dopo una truffa a Roma
I carabinieri identificano il minore e scoprono che si era allontanato illegalmente da una comunità minorile dove era stato collocato in prova per un anno. Il motivo della misura era un’altra truffa a un anziano, commessa solo due giorni prima, il 30 luglio, a Roma. Nelle tasche, al momento del fermo, il ragazzo ha 150 euro in contanti, che gli investigatori ritengono essere il compenso per la truffa su commissione.
Il recupero del bottino in una casa vacanze
Le indagini proseguono con una ricostruzione dei suoi spostamenti. Il 16enne, dopo il colpo, avrebbe fatto tappa in una casa vacanze dell’isola prima di tentare di raggiungere il porto. All’interno dell’appartamento, i militari trovano 6.700 euro in contanti, una spilla d’oro e un orecchino a pendolo accuratamente nascosti in un armadio. I gioielli vengono riconosciuti come appartenenti all’83enne truffata.
Nell’alloggio è presente anche un uomo di 33 anni, incensurato, originario di Napoli, che viene denunciato per concorso in truffa e ricettazione. Il minorenne, invece, viene arrestato e trasferito nel Centro di prima accoglienza per minori dei Colli Aminei, a Napoli.
Un curriculum criminale precoce
Nonostante l’età, il 16enne sembra avere già una specializzazione nel raggiro degli anziani. Gli inquirenti non escludono che possa far parte di un gruppo organizzato, in cui viene utilizzato per la sua minore età e per la capacità di ispirare meno sospetti. La vicenda di Ischia si inserisce in una serie di truffe simili, commesse con modalità sempre più raffinate ma basate sullo stesso schema psicologico: la paura improvvisa, la pressione emotiva e l’urgenza di agire.
Le indagini proseguono per verificare eventuali legami con altri episodi analoghi e per chiarire il ruolo del complice adulto coinvolto.