Le parole incontrano le vette montane, per celebrare la cultura e il paesaggio unico delle Dolomiti, e per presentare incontri con autori tra i più amati del panorama culturale e letterario italiano, in un contesto alpino.
Tra questi, Maurizio De Giovanni, che il 9 agosto sarà in Val Gardena per presentare il suo ultimo libro sulla nuova indagine dell’agente segreto Sara Morozzi (“Il pappagallo muto. Una storia di Sara”, edito da Rizzoli) presso la Casa di Cultura Luis Trenker di Ortisei, in occasione della nuova edizione dell’evento letterario “Un libro – una montagna. Incontri con l’autore”, in programma fino all’11 agosto.
Il giorno successivo, De Giovanni sarà nella vicina Val Badia ‒ dove si rinnova l’appuntamento con la rassegna “Un libro, un rifugio” ‒ per dialogare con il giornalista Giovanni Grasso nella sala manifestazioni di Corvara, che ospita gli incontri con scrittori e scrittrici ogni anno diversi.
Gli amanti del giallo d’autore, e non solo, seguono da tempo De Giovanni nel lungo percorso letterario che lo ha visto iniziare a scrivere quasi per caso, dopo i quarant’anni, inventando il personaggio del commissario Ricciardi, protagonista dei suoi romanzi più famosi, le cui indagini di polizia sono ambientate nella Napoli fascista degli anni Trenta.
La popolarità dell’autore partenopeo è stata confermata dai romanzi successivi ‒ anch’essi diventati, come quelli con protagonista Ricciardi, popolari fiction televisive ‒ delle serie “I Bastardi di Pizzofalcone” e “Mina Settembre”, fino ad arrivare ai libri con il nuovo personaggio femminile Sara Morozzi, approdata sul piccolo schermo nel giugno scorso.
Ex agente dei servizi segreti italiani, specializzata in intercettazioni illegali, Sara ha lasciato tutto rifugiandosi nell’anonimato, conducendo una vita appartata dopo la scomparsa dell’uomo che amava, senza tuttavia rinunciare ad indagare grazie alla sua abilità nel “leggere” le persone, cogliendo sfumature e segreti attraverso i loro gesti e le loro espressioni.
Una lunga storia tutta da raccontare, quella di Sara come degli altri personaggi nati dall’ispirazione di De Giovanni, che ha sempre detto di non essere “un napoletano scrittore, ma uno scrittore napoletano”, perché, dice, “Napoli racconta storie. A Napoli, il concetto di periferia è sociale, non geografico, nel senso che ci sono molte periferie nel centro della città, e questo comporta che le periferie siano intrecciate col resto della città. In uno stesso condominio possiamo avere quattro classi sociali, e questo fa sì che due ragazzi ‒ uno, figlio di un operatore finanziario di alto livello, e l’altra, figlia di un ambulante abusivo ‒ possano stare nella stessa classe ed essere compagni di banco. E questa è già una storia”.
Anche quella di cui è protagonista Sara Morozzi nel nuovo romanzo, “è una storia ‒ afferma De Giovanni ‒ che, come sempre per lei, si snoda tra presente e passato, ma in cui torna a collocarsi profondamente nel presente. Dopo due anni dall’ultima indagine, torna in campo perché viene cercata per le sue abilità, e, insieme al suo amico Andrea, deve ascoltare che cosa si dice in una importante riunione segreta schermata ai mezzi di intercettazione moderni. All’uscita da questa riunione, succede qualcosa di grave che potrebbe cambiare per sempre il suo futuro e quello del suo amico”.
Ci sono tutte le premesse per appassionarsi anche a questo nuovo racconto, e per sentirne parlare dalla voce del suo autore nella cornice del paesaggio dolomitico che offre l’atmosfera ideale per immergersi nelle parole scritte e dette dagli scrittori come De Giovanni.
Viviana Rossi