Una scossa di terremoto di magnitudo 2.4 ha fatto tremare i Campi Flegrei nella notte tra sabato 2 e domenica 3 agosto. Il sisma è stato rilevato alle ore 00:45 dall’Osservatorio Vesuviano, con epicentro nella zona di via Solfatara a Pozzuoli e a una profondità compresa tra i 2,6 e i 3 chilometri. Il terremoto è stato chiaramente avvertito in molte località dell’area flegrea e ha destato preoccupazione tra i residenti, già provati da mesi di sciami sismici e fenomeni bradisismici ricorrenti.
Un boato, la terra che trema e il forte odore di zolfo
Poco dopo la scossa, sui gruppi social di quartiere e nei canali di messaggistica sono iniziate a comparire le prime segnalazioni dei cittadini. In molti hanno parlato di un movimento ondulatorio, preceduto da un forte boato. Alcuni hanno riferito anche di aver percepito un intenso odore di zolfo, segno della costante attività geotermica che caratterizza l’area vulcanica flegrea. “Siamo stanchi delle scosse e di avere paura”, si legge tra i commenti più condivisi, mentre cresce il senso di frustrazione e di allarme tra gli abitanti.
Pozzuoli, Bacoli, Quarto e Napoli: le zone dove è stata sentita
Secondo le numerose testimonianze raccolte nella notte, la scossa è stata avvertita chiaramente in Pozzuoli, soprattutto nelle zone limitrofe all’area della Solfatara, ma anche a Bacoli, Quarto e Arco Felice. Nel Comune di Napoli, segnalazioni sono giunte da Fuorigrotta, Bagnoli, Soccavo e Pianura, quartieri che ricadono nella fascia occidentale della città e che si trovano in prossimità della caldera flegrea.
Almeno altre tre scosse registrate nella stessa notte
La scossa principale di magnitudo 2.4 non è stata un episodio isolato. Nelle ore successive, infatti, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha registrato almeno altri tre eventi sismici, tutti localizzati nella stessa area, con magnitudo comprese tra 1.0 e 1.4. L’ultimo episodio si è verificato poco prima delle 7:30 del mattino. Questi fenomeni rientrano nello sciame sismico che da mesi interessa la zona, alimentando l’inquietudine di una popolazione sempre più esasperata.
Un territorio fragile sotto osservazione continua
L’area dei Campi Flegrei resta una delle più monitorate d’Europa per la sua complessa natura vulcanica e sismica. I fenomeni di sollevamento del suolo (bradisismo), l’attività termica e le scosse sismiche rappresentano da tempo una combinazione che impone una costante sorveglianza da parte degli enti scientifici. Intanto, tra i cittadini si fa sempre più urgente la richiesta di chiarezza, prevenzione e piani di emergenza efficaci, in un contesto in cui ogni scossa riaccende la paura.