Il Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei si accende di nuova luce grazie all’inaugurazione, avvenuta questa sera, di un’illuminazione artistica installata sul suo celebre campanile centenario. L’evento ha visto la partecipazione dell’arcivescovo Tommaso Caputo, del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, del sindaco Carmine Lo Sapio e del presidente dell’EAV Umberto de Gregorio, suggellando una sinergia istituzionale al servizio della comunità e della spiritualità

Centrale è la volontà di unire fede, arte e innovazione tecnologica

L’installazione luminosa ricade all’interno del più ampio progetto di riqualificazione di Piazza Bartolo Longo, finanziato dalla Regione Campania, curato dall’EAV con il supporto del Parco Archeologico di Pompei, il Comune e lo stesso Santuario. Dopo la restituzione della piazza rinnovata, con fontane e spazi accessibili eliminando le barriere architettoniche lo scorso 10 febbraio, oggi tocca al campanile ricevere nuova vita grazie alla bellezza della luce.

Illuminazione triplice: fari esterni, RGB e luce interna

  • Fari esterni, posizionati in piazza e su tetti adiacenti, proiettano luce diretta sulla superficie del campanile;
  • Luci RGB sulle facciate permettono cambi cromatici variabili a seconda delle occasioni, dando carattere dinamico e simbolico alla struttura;
  • Illuminazione bianca interna, installata nel vano scala, valorizza l’aspetto architettonico e la fruizione degli interni.

Il messaggio dell’arcivescovo Caputo: luce come simbolo di pace

L’arcivescovo Caputo ha spiegato che «le parole non sono sufficienti a descrivere la bellezza dell’opera… quel campanile… è un faro che ci dice… che la fiamma del bene e della speranza è ancora viva», estendendo il simbolismo anche a chi non ha fede. Richiamando Bartolo Longo, ha sottolineato l’amore con cui il Santuario è stato edificato e ora custodito da una collaborazione tra enti, esaltando il valore della cooperazione per il bene comune.

Un monumento storico di grande imponenza architettonica

Progettato dall’architetto Aristide Leonori, il campanile fu costruito tra il 1912 e il 1925 e inaugurato il 24 maggio 1925 da Bartolo Longo. Alto circa 80 metri, si distingue per lo stile corinzio e composito, l’impiego di granito grigio e marmo bianco, e la presenza di cinque ordini architettonici rastremati. All’interno ospita una robusta scala in ferro con 360 gradini sorretti da una struttura metallica. Le otto campane, fuse anche con bronzo recuperato da cannoni da guerra, suonano ancora oggi a simboleggiare la pace.

Valorizzare un simbolo per i pellegrini

L’illuminazione diurna e notturna, che illumina giorno e notte il Santuario, intende offrire ai milioni di pellegrini da ogni parte del mondo — e agli abitanti della Valle del Vesuvio — un punto di riferimento visivo e spirituale. I cambi di colore RGB aggiungono un elemento di innovazione, rendendo il campanile non solo un monumento storico ma anche uno schermo di luce per eventi e messaggi simbolici.

Luci che riflettono fede, identità e rinascita urbana

Il nuovo impianto non rappresenta solo un miglioramento estetico: racconta una storia di rinascita urbana, di identità collettiva e di speranza incastonata in un simbolo architettonico ed ecclesiale. Jerusalem connettere fede, cultura e innovazione è il cuore di questa operazione, resa possibile attraverso una collaborazione istituzionale che coinvolge Architettura, Arte sacra, Turismo religioso e comunità locale.

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