Due uomini sono stati arrestati a Boscoreale, in provincia di Napoli, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e porto abusivo di armi clandestine tra cui un fucile d’assalto e una pistola mitragliatrice, oltre a ordigni esplosivi e munizioni nascoste in casa, in un garage e in un doppio fondo di un’auto. L’operazione, condotta dai Carabinieri della stazione di Boscoreale, è stata eseguita su ordine del G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. L’impianto accusatorio si basa sul metodo mafioso e sulla finalità di acquisizione del controllo del territorio.
L’operazione dei carabinieri
I militari dell’Arma hanno dato esecuzione, nella giornata odierna, a una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due soggetti, gravemente indiziati di appartenere a una rete criminale attiva a Boscoreale. L’intervento si colloca nell’ambito di una più ampia attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia.
Le indagini hanno condotto alla scoperta di un impressionante arsenale, detenuto illegalmente dai due uomini. L’obiettivo, secondo gli inquirenti, era chiaro: il rafforzamento del potere criminale sul territorio.
Armi da guerra, esplosivi e droga
Durante le perquisizioni, i carabinieri hanno rinvenuto:
- un fucile d’assalto,
- una pistola mitragliatrice,
- diverse armi clandestine con matricola abrasa,
- ordigni esplosivi artigianali,
- un importante quantitativo di munizionamento,
- sostanze stupefacenti pronte per essere immesse nel mercato locale.
Il materiale non era solo nascosto nelle abitazioni, ma anche in un garage di pertinenza e persino in un doppio fondo ricavato in un’autovettura, a conferma di un’organizzazione logistica strutturata e pronta all’azione.
L’aggravante mafiosa
Tutti i reati contestati risultano aggravati dal metodo mafioso. Secondo quanto dichiarato dai carabinieri, “la disponibilità di così tante armi, degli esplosivi e della droga era finalizzata ad acquisire il controllo sul territorio di Boscoreale”. Questo elemento inserisce l’operazione in un contesto criminale più ampio, in cui l’intimidazione armata e la gestione del traffico di droga sono strumenti di affermazione del potere locale.
Il ruolo dei due arrestati
Gli indagati operavano per conto di un gruppo criminale più ampio, come sottolineato dal comunicato ufficiale dell’Arma. Le loro azioni, dunque, non sarebbero da considerarsi isolate, ma parte di un sistema di detenzione e occultamento di armamenti e sostanze illegali, mirato a consolidare la presenza di una struttura mafiosa radicata sul territorio.