Il nuovo Savoia prende forma: volti nuovi, idee chiare e grinta da vendere

Parte la stagione 2025-26 con un progetto tecnico rinnovato, guidato da mister Catalano e dal DS Mazzei. L’obiettivo è costruire una squadra tosta, organizzata e pronta a battagliare nel difficile girone I

Il Savoia si presenta ai nastri di partenza della stagione 2025-26 con un volto rinnovato e l’ambizione di disputare un buon campionato.

Tanti i volti nuovi nel top management, tra gli altri sono cambiati anche il DS ed il tecnico; alla corte di Emanuele Filiberto di Savoia approdano due volti nuovi dalle grandi potenzialità, il DS Mazzei ed il mister Catalano, interpreti di un calcio fatto di poche parole, competenze ed applicazione al lavoro.

Il principio guida è stato quello quella di costruire una rosa valida, anche se priva di nomi da copertina, fatta da un mix di giovani di buone prospettive ed elementi di provata affidabilità. La campagna di rafforzamento è iniziata con la conferma degli elementi della passata stagione, ritenuti funzionali al progetto, ed ha portato in dote innesti mirati in ogni reparto.

Dopo circa una settimana dall’inizio del ritiro e dopo due amichevoli disputate, pardòn ora si chiamano allenamenti congiunti, è possibile fare un “primo bilancio” per valutare la situazione e gettare uno sguardo sugli obiettivi futuri.

Se proprio vogliamo semplificare i ragionamenti e “dare i numeri”, lo schema adottato in queste due prime uscite è il 3-4-2-1. Facendo la tara alle tossine da smaltire dopo i primi carichi di lavoro, la prima impressione è quella di un mister che ha una sua idea di calcio e sa come trasmetterla alla squadra.

Difensivamente l’atteggiamento è aggressivo sul portatore avversario e le distanze tra i reparti sono corte; difesa alta e collaborazione attiva degli attaccanti nella fase di non possesso permettono di recuperare palla nella metà campo avversaria in modo da innescare la manovra in ripartenza veloce.

Viceversa, quando c’è da impostare, la manovra è affidata prevalentemente alla costruzione dei due centrocampisti centrali che vengono a turno a prendere palla, ma anche ai difensori centrali che sono dotati di buona personalità e vanno alla ricerca dell’uomo tra le linee oppure a quello smarcato sulla fascia, pescato con discreti cambi di gioco; lo sviluppo avviene poi sulle fasce dove i braccetti collaborano spesso e volentieri con gli esterni di centrocampo per una manovra più “avvolgente”; in questa fase le mezze punte a sostegno entrano in area cercando di prendere i difensori alle spalle per sfruttare i suggerimenti dalle fasce.

Nel complesso credo che la personalità di questa squadra sarà quella di una compagine tosta, organizzata, tetragona, ben disposta in campo, una di quelle che non mollano mai, “rognosa” ed ostica da affrontare per tutti.

Più difficile sarà dire dove possa arrivare. E’ stata inserita nel girone I, ovvero quello siculo-calabro. La vulgata popolare lo disegna come un raggruppamento difficile con trasferte lunghe, ambienti difficili, avversarie qualitativamente non eccelse che sono votate all’agonismo prima che alla tecnica (fatte le dovute eccezioni per le corazzate di turno).

La prima epidermica impressione è quella di una intelaiatura valida messa assieme da conoscitori del mercato e con l’avallo dell’allenatore, ma ancora incompleta, soprattutto nel settore centrale del campo, mentre difesa ed attacco danno le garanzie, anche numeriche, di potere reggere il carico di una stagione lunghissima. Se c’è una esperienza della passata stagione da tesaurizzare e che squalifiche, infortuni e cali di forma devono essere gestiti senza affanni con alternative pari alla prime scelte; come dicono quelli bravi, una rosa di 25 titolari.

Il tempo per tutte le valutazioni e gli interventi del caso è tanto perché l’appuntamento per la prima gara ufficiale è per il 31 agosto in Coppa Italia contro la vincente tra Acerrana ed Afragolese.

Salvatore Curcio

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