Gragnano, aumenti dei prezzi delle strisce blu: esplode la protesta dei cittadini

Stop agli aumenti per le strisce blu”. È questo lo slogan che, in queste ore, sta unendo residenti, commercianti e cittadini di Gragnano, contrari alla nuova gestione della sosta a pagamento. Una petizione online, lanciata appena un giorno fa, ha già superato le 500 firme, segno di un malcontento crescente verso la recente delibera comunale che introduce un forte aumento delle tariffe.

Il provvedimento, approvato con la delibera n. 53 del 10 luglio 2025, assegna la gestione del servizio di sosta a pagamento per i prossimi sei anni a una nuova ditta. Con essa entra in vigore un nuovo tariffario che triplica il costo giornaliero della sosta sulle strisce blu.

Fino a questo momento, i residenti pagavano 0,20 € all’ora, con un massimo di 2 € al giorno. Ora, la tariffa oraria sale a 0,50 €, ma soprattutto si estendono gli orari di pagamento: fino alle 22:00 in inverno e fino a mezzanotte in estate. Una giornata-tipo costerà dunque 6 €, pari a circa 144 € al mese per chi parcheggia sei giorni a settimana, contro i 48 € precedenti. L’aumento, calcolato su base mensile, è quindi del 300%.

Una cifra considerata insostenibile da molte famiglie e piccole attività, soprattutto in una città dove gli stalli gratuiti (strisce bianche) sono pochi e, in diverse zone centrali, gli unici parcheggi disponibili sono a pagamento. La misura colpisce in particolare chi non ha un garage e chi lavora in città, generando preoccupazione anche tra i commercianti locali, già in difficoltà per via della crisi economica.

Gragnano ha tutte le carte in regola per diventare una città turistica – si legge nella petizione – ma non si può farlo spremendo i cittadini. Questa scelta penalizza chi vive e lavora qui”. I promotori sottolineano che si tratta di un’iniziativa apartitica, specificando: “Non c’è nessun padrino né padrone dietro questa mobilitazione. Solo la voce dei cittadini che chiedono di non essere ancora una volta il bancomat del Comune”.

Nel frattempo, la protesta cresce anche sui social e nelle piazze, e molti si chiedono se l’Amministrazione comunale intenderà rivedere il provvedimento. Al momento nessuna risposta ufficiale è giunta da parte del Comune, ma una cosa è certa: il malumore tra la popolazione è forte.

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