Criminale gesto dei soliti ignoti che con nove inneschi hanno dato fuoco ai magnifici pini, ginestre ed altro che riempivano il nostro Vesuvio. Si uccide la natura, forse per nuove speculazioni o forse solo per il gusto di distruggere un bene prezioso che è il nostro patrimonio naturale.

Chiunque sia stato o stati, possano avere il giusto castigo per ciò che hanno fatto, come anche chi ha dimenticato di svolgere il ruolo a cui era stato preposto.

A guardare le pecore ci vuole un pastore e i cani, ma qui s’è pensato ad altro dimenticando l’essenziale. Ad ognuno va la sua parte, chi ha amato esporsi per le foto, vada a farle in casa propria, chi deve controllare le bellezze della natura, sia esperto e faccia ciò che la legge gli consente…

Intanto a casa mia, sul piccolo terrazzino, cadono pampuglie e resti delle piante del Vesuvio, che piangono la loro distruzione.

e mò bona jurnata…

Ernesto Limito

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