I focolai lungo il fianco est del Vesuvio restano attivi. La Protezione civile ha comunicato di aver effettuato 1.103 lanci d’acqua in cinque giorni, con oltre 200 ore di volo dei canadair per un costo complessivo di circa 2 milioni di euro (tra i 6 e gli 8 mila euro l’ora). Sono stati sganciati quasi 7mila litri di estinguente sulle aree colpite.
Le attività di spegnimento continueranno ancora nelle prossime ore, sia via terra che via aerea, con la realizzazione di nuove linee tagliafuoco.
Secondo i volontari impegnati sul campo, la situazione appare più controllata grazie alle operazioni riprese dalla prima mattinata di oggi. È in corso una pulizia delle zone maggiormente colpite, ma l’attenzione resta alta, soprattutto nelle ore serali, quando i canadair non possono operare e il vento potrebbe favorire la riaccensione delle fiamme.
La scorsa notte, infatti, il fuoco è avanzato in alcune aree di Boscotrecase e Torre del Greco.
Le fiamme hanno già divorato centinaia di ettari di terreno. Per ora è stata scongiurata la minaccia diretta alle abitazioni, ma diversi Comuni invitano ancora la popolazione a tenere le finestre chiuse.
Il Comune di Torre del Greco raccomanda di “sigillare tutti gli infissi esterni” e di “evitare attività fisica o permanere all’aperto” entro un raggio di 3 chilometri dalle aree interessate.
L’Ente Parco nazionale del Vesuvio ha disposto la sospensione di tutte le attività lungo la rete dei sentieri fino a nuova comunicazione, a seguito del vasto incendio iniziato l’8 agosto. Il provvedimento è motivato da esigenze di sicurezza e per agevolare le operazioni di spegnimento e bonifica.
Sarah Riera