Dopo le scarcerazioni disposte a fine luglio dal Tribunale del Riesame, motivate dall’assenza di interrogatori preventivi, la Procura di Torre Annunziata ha rinnovato la richiesta cautelare al gip, che ha provveduto ad ascoltare tutti gli indagati. All’esito degli interrogatori, il giudice ha emesso una nuova ordinanza nei confronti di sette persone, ritenendo sussistente il pericolo di reiterazione del reato, e ha invece rigettato la richiesta per l’ottavo indagato, per il quale non sono state riconosciute esigenze cautelari.
Le persone coinvolte e le misure applicate
Questa mattina i finanzieri del gruppo di Torre Annunziata hanno eseguito l’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali. I destinatari sono:
- Raffaele Guida, detto Lello il sensitivo, e Michele Rescigno, tecnico comunale, finiti in carcere;
- gli imprenditori Luigi Todisco, Mario Parlato, Raffaele Guarino e Alessandro Di Domenico, posti agli arresti domiciliari;
- Luigi Desiderio, componente delle commissioni aggiudicatrici, sospeso per un anno da qualsiasi ufficio o servizio.
I reati contestati sono corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti, in relazione a numerosi appalti pubblici affidati dal Comune di Sorrento tra il 2022 e il 2024.
Il “Sistema Sorrento”
Secondo quanto ricostruito dal gip, dalle indagini è emersa l’esistenza di un sistema criminale ben collaudato, che coinvolge almeno altri 22 indagati, interni ed esterni all’amministrazione comunale. Tutti avrebbero partecipato alla commissione di numerosi delitti contro la pubblica amministrazione, sotto la direzione dell’ex sindaco Massimo Coppola, arrestato lo scorso maggio in flagranza dopo aver intascato una tangente.
Il giudice ha sottolineato che «il sistema Sorrento, oltre che da meccanismi corruttivi, era contrassegnato da un dato singolare: per entrare nel sistema degli affidamenti e farne parte bisognava pagare». Secondo gli inquirenti, Coppola e Guida avevano costituito «un vero e proprio sodalizio criminoso, funzionale alla realizzazione di un numero indeterminato di reati contro la pubblica amministrazione».
Le valutazioni del gip
Per il gip, «il duo aveva innanzitutto lo scopo di far proliferare le iniziative pubbliche del Comune di Sorrento; di poi aveva l’obiettivo imprescindibile di trarre da ognuna di queste iniziative consistenti utilità illecite, alle quali non si poteva in alcun modo sfuggire».
Nell’ordinanza si evidenzia che «i fatti commessi sono gravissimi sia per la costante strumentalizzazione della funzione, asservita dall’indagato Coppola al proprio personale tornaconto, sia per i danni arrecati al buon andamento della pubblica amministrazione». Le condotte contestate sono inoltre considerate recenti e collegate ad appalti ancora in corso o non del tutto conclusi.
Per queste ragioni, il giudice ha ritenuto l’esistenza di un «concreto ed attuale pericolo di reiterazione criminosa, emergendo una organizzazione criminale solo in minima parte disvelata».
Le indagini della Procura
Le indagini sono state condotte dal Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata e coordinate dalla Procura oplontina, con il procuratore Nunzio Fragliasso, l’aggiunto Giovanni Cilenti e il sostituto Giuliano Schioppi.