Al pari di quelle che hanno illuminato il grande schermo italiano, persino la cantante Federica Carta ha fatto parlare di sé quando ha annunciato l’apertura di un profilo su OnlyFans per condividere il video del suo nuovo singolo *Come Marilyn* — e ha donato i proventi all’ospedale San Raffaele Turro di Milano — una mossa inaspettata che ha messo in prospettiva come le piattaforme emergenti possano servire tanto all’arte quanto a cause solidali.
Dall’anonimato alla celebrità digitale
Durante la pandemia, quando gran parte del mondo era chiusa in casa, OnlyFans è diventata un fenomeno globale. La piattaforma, già attiva dal 2016, ha trovato in quel contesto lo scenario perfetto per moltiplicare utenti e creatori. L’isolamento, la necessità di redditi alternativi e la ricerca di nuove forme di intrattenimento hanno alimentato una crescita senza precedenti. Improvvisamente, milioni di persone hanno iniziato a produrre e consumare contenuti diretti, senza intermediari e con una sensazione di vicinanza inedita. Alcuni hanno persino esplorato opzioni di only fans gratis per scoprire la piattaforma prima di abbonarsi a creatori specifici.
Un modello che ha rotto gli schemi
OnlyFans si è distinto dal paradigma tradizionale dei social network: invece di contenuti gratuiti monetizzati dalla pubblicità, qui il creatore viene pagato direttamente. Dai personal trainer ai musicisti, dagli artisti… fino ai contenuti per adulti. Questa libertà creativa e questo controllo sul proprio lavoro rappresentavano una rottura radicale con ciò a cui eravamo abituati sulle piattaforme più rigide.
Federica Carta, arte e solidarietà in un solo clic
Il caso di Federica Carta aggiunge un tocco interessante: ha utilizzato OnlyFans come canale di promozione artistica e di solidarietà. Ha pubblicato il suo video, lo ha reso esclusivo e ha sfruttato la dinamica degli abbonamenti per raccogliere fondi a favore di un ospedale. Una dimostrazione che la piattaforma non è solo economia personale, ma può diventare — se resa virale — un motore sociale con una causa.
Ma non è l’unico esempio di utilizzo alternativo della piattaforma. In altri casi, creator hanno usato OnlyFans per campagne di beneficenza, progetti educativi o per finanziare opere indipendenti, dimostrando che la relazione tra contenuto e pubblico può essere più profonda e sfaccettata. Quando il contenuto è guidato da una missione — e non solo da un ritorno economico — si genera un coinvolgimento autentico, capace di trasformare la piattaforma in uno strumento di impatto culturale e sociale.
L’impatto della regolamentazione
Quello slancio iniziale non ha tardato a scontrarsi con l’altro lato della medaglia: la pressione regolatoria. La visibilità guadagnata da OnlyFans ha suscitato preoccupazione in governi, banche ed enti di controllo. Sono emersi dibattiti sulla moderazione dei contenuti, la verifica delle identità e le politiche di pagamento. Nel 2021, l’azienda ha annunciato — e poi smentito — il divieto di contenuti sessualmente espliciti: un episodio che ha messo in luce quanto sia delicato trovare un equilibrio tra pressione esterna e aspettative della comunità creativa.
Un dibattito culturale più ampio
L’espansione di OnlyFans ha sollevato questioni che vanno oltre l’economia. Sono nati discorsi sul lavoro sessuale digitale, l’autonomia dei creatori, il ruolo delle piattaforme nell’economia informale. Per molti è stato uno spazio di emancipazione, più sicuro rispetto al lavoro in presenza; per altri, ha segnato una normalizzazione della sessualizzazione online e ha rafforzato l’urgenza di proteggere i minori e le persone vulnerabili. È stato uno shock culturale che ha mostrato come la tecnologia possa accelerare cambiamenti sociali che un tempo richiedevano decenni.
Da rifugio economico a piattaforma regolamentata
La storia di OnlyFans può essere riassunta così: da ancora di salvezza economica in tempi di crisi, si è trasformata in un’impresa sotto vigilanza, dove si cerca ancora di preservare la creatività all’interno di un quadro legale. La sua traiettoria riproduce, in scala ridotta, le tensioni dell’economia digitale contemporanea: monetizzazione, regolamentazione, cultura e controversia.
E adesso? Il futuro di OnlyFans è pieno di interrogativi. Continuerà a essere uno strumento peculiare di monetizzazione o diventerà un caso di studio su come legiferare gli spazi digitali di domani? Ciò che è certo è che, come dimostra il caso Carta, il suo potenziale va oltre: è una finestra per la creatività, l’indipendenza e, perché no, la solidarietà.