Non diventerà un albergo né una casa vacanze lo storico monastero di Santa Maria delle Grazie di Sorrento. A smentire con decisione le voci circolate in città è stato Franco Russo, responsabile dell’Ente Conservatorio che gestisce l’immobile:
«Un albergo a 4 stelle? È un’ipotesi priva di qualsiasi fondamento», ha chiarito, precisando inoltre che «fino a questo momento non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’Ordine delle monache domenicane in merito al rilascio del monastero».
L’allarme era scattato dopo l’annuncio della chiusura al culto del luogo sacro, seguito dalla partenza dell’ultima religiosa che vi risiedeva. Tanto è bastato per alimentare timori e ipotesi sul destino del complesso conventuale del ’600, considerato da molti cittadini il cuore spirituale e culturale della città.
In poco tempo è nata una petizione popolare, sottoscritta da circa un migliaio di persone e inviata al commissario prefettizio del Comune, per scongiurare la possibilità che il monastero venisse trasformato in struttura ricettiva.
«I cittadini che hanno firmato la mozione vanno ringraziati per l’affetto e la partecipazione dimostrata verso la storia di Sorrento – sottolinea il direttivo del Conservatorio –. Ma l’ipotesi di una trasformazione a fini turistici non è mai stata presa in considerazione né dall’attuale amministrazione dell’Ente, che opera a titolo gratuito, né sarà prospettata in futuro».
Il complesso, un vasto fabbricato seicentesco situato tra le strade San Francesco, Berardina Donnorso, Santa Maria delle Grazie e piazza Sant’Antonino, custodisce tre chiostri e un’ampia area verde. Un luogo di grande fascino che, come ricordano gli storici locali, nel corso dei secoli ha attirato forti interessi, tanto da richiedere l’intervento di due Papi e di membri della dinastia borbonica per evitarne l’appropriazione da parte di privati.
Oggi, la rassicurazione del Conservatorio sembra mettere fine alle voci, riaffermando la volontà di mantenere intatta la destinazione culturale e storica del monastero, da sempre punto di riferimento per la comunità sorrentina.
Sarah Riera










