Il Miglio d’oro: un percorso turistico tra storia, bellezza e futuro sostenibile

Immaginate una strada dove ogni curva rivela un capolavoro architettonico, un’esplosione di stili e colori che si apre sul mare. Goethe, nel suo “Viaggio in Italia”, ha definito “un dono di Dio” quello che, durante il Grand Tour iniziato a fine Settecento, gli è apparso come il luogo più bello del mondo, il tratto di costa campana incastonato tra il Vesuvio e il mare che, in realtà, finisce a Torre Annunziata per le sue propaggini confinanti con Torre Del Greco.

Una fonte di ispirazione per re, artisti e filosofi, emblema di memoria, arte e forza della natura.

È il sogno del cosiddetto “Miglio d’oro”, scoperto nel 1738 da re Carlo di Borbone che decide di farvi costruire la sua dimora estiva, seguito a ruota dagli esponenti della nobiltà e della borghesia del tempo. Un luogo talmente unico ‒ costellato di ville vesuviane, giardini segreti e scorci spettacolari‒ da essere entrato a far parte, nel 1997, insieme al complesso vulcanico del Vesuvio, della Riserva di Biosfera Unesco. Un territorio dove la ricchezza naturale e vulcanica si fonde con un patrimonio storico e artistico di valore inestimabile, testimoniato dalle ville e dalle città antiche, ma anche da località che vivono una contemporaneità che contempla il turismo e la cultura come modelli di sviluppo in continua evoluzione.

Un esempio su tutti del forte legame con il passato e di proiezione verso il futuro è quello di Pietrarsa, un ex opificio fondato, nel 1839, per volontà di Ferdinando II di Borbone, dove è nata la prima industria meccanica italiana, e che è stato trasformato, nel 1989, in un vero e proprio polo culturale, emblema di un’architettura industriale unica nel suo genere. Il museo che ospita una preziosa collezione di locomotive e carrozze d’epoca che raccontano una parte fondamentale dello sviluppo industriale e ferroviario italiano (partendo dalla Napoli-Portici, la prima linea ferroviaria d’Italia) non è un’esposizione fine a sé stessa, ma un’occasione per compiere un viaggio nel tempo, interattivo e coinvolgente, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie e della realtà aumentata.

Anche la realtà di Portici, dove ha sede Villa Fernandes, custodisce una parte di patrimonio storico e artistico da preservare e valorizzare. Da antica villa nobiliare rimasta inviolata durante le devastazioni della Seconda guerra mondiale, questa villa di inizio Novecento è diventata simbolo di riscatto sociale e culturale dopo la confisca al clan camorristico dei Rea, e un lungo periodo di abbandono, degrado e incuria interrotto da un progetto di restauro che l’ha trasformata in bene comune e le ha restituito l’antico splendore. Il suo giardino e gli spazi interni in stile Liberty sono aperti a tutta la comunità in uno spirito di partecipazione, condivisione e consapevolezza delle proprie radici e dell’importanza di contribuire alla difesa della cultura e della legalità.

Ogni villa e località del Miglio d’oro è orientata verso il Vesuvio, che non è solo una presenza scenografica, ma è l’elemento dominante di questo tratto di costa, avendo plasmato, nei secoli, il paesaggio, la storia e la cultura dei luoghi disseminati alle sue pendici. Il suo Parco Nazionale è un polmone naturalistico nel cuore della città metropolitana di Napoli, un laboratorio a cielo aperto con più di mille specie che formano la macchia mediterranea. Raggiungere la sommità del vulcano è un’esperienza unica che consente non solo di ammirare la bellezza del paesaggio, ma anche di trovarsi al cospetto di una natura che sa essere forte, viva e pulsante anche in un cratere attivo.

Una forza celebrata da Leopardi nella poesia dedicata alla ginestra, il fiore che cresce alle pendici del Vesuvio e nelle sue crepe, che non si ribella alla natura, ma ne rinnova ogni estate il corso inarrestabile a dispetto delle avversità.

Viviana Rossi

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