Palloncini bianchi, applausi e le parole toccanti del vescovo Alfonso Raimo hanno scandito un giorno di dolore e riflessione collettiva.

La comunità stretta nel dolore

È stato un pomeriggio di lutto e commozione a Montecorvino Rovella, in provincia di Salerno, dove si sono celebrati i funerali di Tina Sgarbini, la 47enne uccisa sabato scorso dal suo ex compagno Christian Persico, che l’ha strangolata con una pellicola dopo una lite. Il feretro è partito dalla camera ardente allestita presso la Casa del Commiato ed è arrivato fino alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo, dove due ali di folla hanno accompagnato in silenzio la bara lungo il percorso fino a piazza Duomo. L’ingresso è stato scandito da un lungo applauso, mentre in cielo sono stati fatti volare palloncini bianchi in segno di saluto.

In prima fila i tre figli della donna, Kevin, Asia e Cecilia, avuti da una precedente relazione, rimasti in silenzio e con lo sguardo fisso sulla bara della madre per tutta la celebrazione. Accanto a loro il padre Antonio, la sorella Emanuela e il fratello Alessandro.

L’omelia del vescovo Raimo

A celebrare la funzione è stato monsignor Alfonso Raimo, vescovo ausiliare della diocesi di Salerno. Le sue parole hanno toccato il cuore dei presenti e lanciato un monito alla società.

«Non serve solo una legge in più – ha detto Raimo – c’è bisogno di sensibilizzare i giovani e i bambini per evitare i femminicidi e gli episodi di violenza. Bisogna ricordare Tina per quello che è stata durante la sua vita».

Il vescovo ha insistito su tre concetti chiave: prevenzione, educazione e ascolto. «La violenza non è mai la soluzione – ha affermato – né nei rapporti tra i popoli, né tra gli Stati, né tra le mura di casa, nei legami più intimi e sacri. È come se il mondo avesse dimenticato che le parole hanno un potere più grande delle mani che colpiscono o delle armi che feriscono. Oggi piangiamo Tina, ma insieme a lei piangiamo le troppe donne che hanno perso la vita per mano di chi diceva di amarle. Il tempo delle parole deve diventare il tempo delle azioni».

Il pensiero è andato anche ai tre figli della vittima: «A voi vogliamo dire che non siete soli. La comunità cristiana e civile è con voi, vi abbracciamo uno a uno. La mamma continuerà a vivere in voi, nei vostri gesti, nei vostri ricordi, nel vostro futuro. Non lasciate che la violenza scriva l’ultima parola sulla vostra vita».

Il cordoglio delle istituzioni

Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Montecorvino Rovella Martino D’Onofrio, che ha proclamato il lutto cittadino, la vicesindaca di Salerno Paky Memoli, e i consiglieri regionali Franco Picarone e Andrea Volpe, insieme ad altre autorità civili e religiose.

Il sindaco ha espresso pubblicamente il dolore della comunità: «Questa morte ha lasciato tutti basiti. Oggi è il giorno del dolore per la nostra città. Dobbiamo ragionare affinché questi episodi non si verifichino più. Bisogna, con forza, dire no agli amori malati. Stiamo già immaginando iniziative per ricordare Tina. Non verrà dimenticata».

Le indagini e la confessione di Persico

Parallelamente alla cerimonia, proseguono le indagini sul femminicidio. Nelle ultime ore è arrivata la confessione di Christian Persico, operaio edile, che ha ammesso di aver ucciso la ex compagna. Il giudice ha disposto per lui l’arresto in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Inoltre, dagli accertamenti è emerso che l’uomo aveva lasciato ai genitori una lettera sul davanzale di casa, in cui annunciava l’intenzione di togliersi la vita dopo aver ucciso Tina. Il tentativo di suicidio, però, non è andato a compimento.

Una comunità segnata per sempre

La morte di Tina Sgarbini ha scosso profondamente non solo la sua città ma l’intero territorio salernitano. In tanti hanno voluto stringersi attorno ai suoi figli, portando un abbraccio collettivo che ha superato il dolore personale per trasformarsi in un atto comunitario.

Come ha ricordato monsignor Raimo nell’omelia, «Facciamo in modo che la morte di Tina diventi una chiamata, un impegno, una conversione: solo così il suo sacrificio non sarà vano».

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