Sit in per il Vesuvio: cittadini in piazza per una gestione popolare del Parco Nazionale

Il 2 settembre davanti al Comune di Terzigno, manifestazione annunciata dai cittadini vesuviani contro prevenzione mancata, speculazioni sugli incendi e istituzioni assenti

L’ultima assemblea popolare si è svolta a Boscoreale, dove è stata analizzata la gestione degli incendi nell’area vesuviana. Dal confronto è emersa una distinzione netta tra la fase di spegnimento e quella della prevenzione. Le operazioni di soccorso, secondo i cittadini, sono state rapide ed efficaci, riuscendo a contenere le fiamme. Ciò che invece è mancato è stato un adeguato lavoro di prevenzione, giudicato insufficiente se non addirittura assente.

Per l’assemblea, la priorità deve essere la tutela del territorio prima ancora che l’intervento in emergenza. È stato ribadito che un incendio evitato ha un valore molto maggiore di un incendio domato.

Le promesse mancate del sindaco di Terzigno

Sono trascorsi tredici giorni dal presidio di Terzigno, organizzato per chiedere maggiori garanzie sulla gestione del rischio incendi. In quella occasione il sindaco Francesco Ranieri aveva promesso l’apertura di un tavolo tecnico, che però non si è ancora concretizzato.

L’assemblea interpreta questo ritardo come una chiara mancanza di ascolto verso la popolazione vesuviana. Ranieri, nelle scorse settimane, ha annunciato pubblicamente di aver incontrato alcune figure istituzionali, ma secondo i cittadini a questi incontri continuano a mancare le comunità direttamente coinvolte. Per questo motivo, gli organizzatori confermano la volontà di proseguire con nuove richieste di confronto e di portare la protesta nelle strade, per riaffermare la propria presenza nei processi decisionali.

Le accuse di speculazioni economiche sugli incendi

Nella discussione è emerso anche un tema delicato: quello delle speculazioni economiche che ruoterebbero intorno agli incendi. L’assemblea ha denunciato come in alcuni casi le fiamme possano trasformarsi in un vero e proprio business, utile a interessi particolari ma dannoso per la collettività.

Secondo i cittadini, il prezzo di questo meccanismo ricade sulla salute e sul futuro delle comunità locali. Viene giudicato inaccettabile che dalla distruzione del territorio possano derivare vantaggi economici per pochi, sottraendo invece diritti a chi abita e ama quei luoghi.

Il sit in del 2 settembre

Il manifesto diffuso in questi giorni annuncia un nuovo appuntamento di mobilitazione: il 2 settembre 2025 alle ore 15:00 si terrà un sit in davanti al Comune di Terzigno, in via Gionti 16, con lo slogan “Per una gestione popolare del Parco Nazionale”.

Il messaggio che accompagna l’iniziativa è chiaro: «È inaccettabile che si continui a produrre profitto su di noi sottraendoci il diritto al futuro. Amiamo questa Terra e vogliamo poterci restare».

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