Agguato a Gragnano, ucciso Alfonso Cesarano 34 anni, vicino al clan Di Martino

Un commando lo ha freddato in strada con cinque proiettili mentre rientrava a casa in via Cappella della Guardia, l’uomo due anni fa era già sopravvissuto a un raid con kalashnikov e a una gambizzazione

L’omicidio in pieno giorno a Gragnano. Nel pomeriggio di oggi, 29 agosto 2025, intorno alle 15,30, si è consumato un nuovo agguato di camorra sui Monti Lattari. A cadere sotto i colpi di pistola è stato Alfonso Cesarano, classe 1990, originario di Lettere, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è stato crivellato di colpi in via Cappella della Guardia, al confine con il comune di Casola, mentre era in sella a uno scooter. Per lui non c’è stato nulla da fare. I sicari lo hanno colpito con almeno cinque proiettili, che non gli hanno lasciato scampo.

I soccorsi e l’arrivo dei carabinieri

Sul posto sono immediatamente giunti i carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia insieme ai militari del Nucleo investigativo di Torre Annunziata. Gli investigatori hanno avviato i rilievi e le prime attività per ricostruire la dinamica dell’omicidio. Secondo le prime ricostruzioni, si sarebbe trattato di un vero e proprio agguato di stampo camorristico, eseguito da un commando che ha atteso il momento giusto per colpire.

La figura di Alfonso Cesarano

La vittima, 35 anni, era considerata dagli inquirenti vicina agli ambienti del clan Di Martino, gruppo egemone nell’area dei Monti Lattari. In passato Cesarano era finito al centro di diversi episodi criminali: era stato arrestato dopo una lite armata con i vicini a Lettere, durante la quale erano stati esplosi colpi di fucile. Attualmente si trovava agli arresti domiciliari con permesso di lavoro, circostanza che non gli ha impedito di diventare il bersaglio di questo nuovo agguato.

I precedenti tentativi di omicidio

Non era la prima volta che Cesarano era l’obiettivo di agguati. Nel dicembre 2023 era stato vittima di un raid a colpi di kalashnikov a Lettere: i proiettili avevano raggiunto la sua auto, e lui stesso era stato ferito di striscio alle gambe. Riuscito a uscire dal veicolo, si era fatto trasportare al Pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, dove i medici gli avevano diagnosticato una prognosi di venti giorni. In un altro episodio, era stato anche gambizzato mentre gestiva una propria attività imprenditoriale.

Una lunga scia di violenza

L’omicidio di oggi si inserisce in una lunga sequenza di sparatorie e regolamenti di conti che da anni interessano i comuni dell’area stabiese e dei Monti Lattari. Le indagini della procura e dei carabinieri puntano ora a ricostruire i moventi dell’agguato e a verificare i collegamenti con i precedenti episodi che hanno visto Cesarano come bersaglio.

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