Pimonte, trasformare qualsiasi libro destinato al macero in opera d’arte

Il giovane artista ha consegnato al primo cittadino un libro con una copertina raffigurante il simbolo del paese. Un altro libro è stato poi consegnato ai vertici della locale sezione della Pro Loco, che hanno apprezzato il dono. “Bonelli è un artista davvero innovativo – afferma il sindaco Somma – che sta spopolando in tutta Italia. E’ capace di trasformare ogni libro in un’opera d’arte, un oggetto d’arredamento che sta andando virale.

Sono davvero contentissimo di questo dono – continua – e vi anticipo che stiamo già pensando a qualcosa di speciale da fare insieme”. Ma com’è nata questa passione? A spiegarlo è lo stesso artista. “Nasce tutto nel 2019 – afferma Bonelli – dal mio matrimonio con una ragazza che creava queste opere d’arte. Facemmo i centrotavola per la cerimonia e da lì mi sono appassionato a quest’arte ed ho iniziato a creare da questi libri anche oggetti d’arredo, tipo lampade e oggetti con foglie d’oro.

Per realizzare questi libri – continua – innanzitutto c’è bisogno di uno schema che mi realizza Raffaella D’Oriano (una mia amica artista). E viste le numerose richieste che mi arrivano ogni giorno, mi aiutano alla realizzazione altre due ragazze (Teresa e Serena) che ringrazio per la pazienza e il supporto”.

Bonelli acquista i libri ormai destinati al macero in varie librerie di Napoli, pagandoli a poco prezzo. E per trasformarli in opere d’arte utilizza due tecniche: una si chiama “bood folding” che consiste nel tagliare e piegare pagine; l’altra invece, adottata nel caso del libro consegnato al sindaco di Pimonte, prende il nome di “Strip art” e si tratta di incollare striscette di colore per ogni singola pagina. Nei mesi scorsi, l’artista agerolese ha realizzato diversi libri in omaggio al Napoli scudettato di Antonio Conte. “Ho avuto richieste dal capoluogo partenopeo e da vari comuni della Campania per celebrare il quarto scudetto azzurro – conclude – e spero che in futuro quest’arte possa diventare ancora più famosa”.

Francesco Fusco

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